sabato 7 maggio 2011

L'INDUSTRIA DEL TURISMO
Spiagge ai privati per 90 anni
Gli ambientalisti: «Una vergogna»
Bufera per le norme contenute nel decreto sullo Sviluppo. Tremonti: «Le spiagge restano pubbliche»



MILANO - Arriva il diritto di superficie della durata di 90 anni sulle coste e i litorali. Lo ha confermato il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, precisando tuttavia che «la spiaggia resta pubblica a tutti gli effetti».

LEGAMBIENTE E VERDI INSORGONO: «Mai avremmo potuto immaginare di raggiungere un punto così in basso. Il Belpaese smembrato e devastato dal cemento, in mano alla criminalità e agli speculatori con l' avallo del Governo», ha commentato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente secondo il quale il diritto di superficie «di fatto privatizza il patrimonio costiero» . Per Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, il provvedimento si configura come «una vera e propria spiaggiopoli: con meno di 1.000 euro al mese, pari alla locazione di un bilocale a Roma e Milano, sarà possibile affittare uno stabilimento balneare da 10.000 metri quadrati per 90 anni». Di fronte a Montecitorio stazionano alcuni ambientalisti camuffati da banda Bassotti

SODDISFATTI GLI ESERCENTI - Di una «positiva novità da registrare con grande interesse» ha parlato invece la Federazione italiana imprese balneari. «Da almeno tre anni la Fiba-Confesercenti insiste su questo punto che può dare certezze a tutti gli imprenditori ed assicurare investimenti e lavoro nel lungo periodo» ha detto il presidente Vincenzo Lardinelli, osservando che «l'attuazione di questa proposta va gestita con equilibrio più i costi saranno ragionevoli, più ci sarà spazio per investimenti che vogliamo e chiediamo di fare proprio per rilanciare il turismo balneare».

TREMONTI , LE SPIAGGE RESTANO PUBBLICHE - «Non c'è nessuna vendita delle spiagge. La spiaggia rimane pubblica» aveva affermato il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nella conferenza stampa di presentazione spiegando che per le spiagge ci sarà «un diritto di superficie, bisogna essere in regola con fisco e con la previdenza e noi pensiamo che si debbano assumere giovani».



05 maggio 2011
da CORRIERE.IT