mercoledì 25 marzo 2009

ANCORA SULLA VICENDA DI EBOLI


25/03/2009

dal Mattino di Salerno
MARIA VITA DELLA MONICA Eboli. Approda al tribunale amministrativo lo scontro nel centrosinistra sui terreni dell'Orientale. Nei giorni scorsi Gerardo Rosania, consigliere regionale della Sinistra, ha approntato con i suoi legali il ricorso che presenterà al Tar per bloccare la transazione siglata dal comune di Eboli l'11 febbraio scorso: «Accontentarsi di un quinto dei terreni è veramente ridicolo. Noto che l’assessore al ramo cita numeri e cifre a caso dimostrando di ignorare il problema». Accordo poco vantaggioso per gli ebolitani. Rosania solleva anche un secondo dubbio: «Ci è giunta notizia di un ridimensionamento delle zone rosse, quelle sottoposte a vincolo idrogeologico. Su questo argomento porremo la massima attenzione. Se qualcuno pensa di trasformare la vicenda dei terreni dell’Orientale in un affare immobiliare, si sbaglia di grosso». A fine febbraio era uscito allo scoperto Mauro Vastola, consigliere comunale del Partito Democratico. Le sue domande sono tutt’ora rimaste senza risposta. Vastola punta l’attenzione su una serie di elementi: «Quelle terre a chi fanno capo? Da chi sono occupate? Con quali contratti sono detenute? Gli eventuali possessori coincidono con i titolari dei contratti? Chi c’è dietro queste persone e queste società che, a vario titolo, detengono i terreni dell’Orientale? Qual è il loro interesse in questa transazione?». Accordo pubblico nell’interesse privato, è la sensazione dominante che ha spinto sia Rosania sia Vastola a rivolgersi al tribunale amministrativo regionale. La delibera della discordia è la numero 11/2009 approvata dal consiglio comunale nel febbraio scorso. La polemica riguarda anche il futuro dei terreni. Come utilizzare i terreni dell’Orientale? «Per ora il sindaco Melchionda ha rispolverato i progetti di Carmelo Conte, vecchi di vent’anni fa. Non si scorge alcuno sforzo di originalità» ha spiegato Cosimo Pio Di Benedetto (Pdl). La maggioranza che fa capo a Melchionda si difende con una frenata: «Nulla ancora è stato deciso, faremo un concorso internazionale di idee per stabilire cosa fare su quelle terre. Fermo restando la legittimità del consiglio comunale, unico organo sovrano deputato a decidere» spiega Arturo Marra, assessore al ramo. Sui possessori di quei terreni, però, non arrivano risposte. Un progetto di qualche anno fa viene rilanciato da Mario Conte (Pd): «Possiamo pensare già a un porto turistico, fermo restando che la nostra guida sarà il concorso internazionale aperto a tutti». Conte poi prova a ridimensionare l’allarme di Rosania: «Le zone rosse non sono un problema, anche se cadono i vincoli idrogeologici non ci sarà alcuna speculazione edilizia, in quanto si tratta di terreni agricoli». Ma i nodi restano aggrovigliati. Nessuno ha precisato i nomi e i titoli degli attuali detentori. Nemmeno sui numeri c’è univocità politica. Mentre la maggioranza parla di «150 ettari di terreni acquisiti dal comune» il centrosinistra che fa capo a Rosania e Vastola attesta la cifra esatta “intorno ai 110 ettari”. L’assessore Marra è il più ottimista con la sua versione isolata: «Aabbiamo chiuso un accordo su 207 ettari di terreno». Da una parte il sindaco Melchionda e i suoi collaboratori parlano di «accordo storico che conclude una controversia protrattasi per diversi secoli». Dall’altro lato, Rosania e Vastola non solo chiedono al Tar l’annullamento della delibera, ma aspettano che venga fatta piena luce.