11/02/2009
dal Mattino
RITA TRAPANESE
Battipaglia. Circa due milioni e 400mila euro finora incassati ed un altro milione ancora da riscuotere. Un'autentica boccata d'ossigeno per le asfittiche casse comunali arriva dalla vendita dei terreni di usi civici ubicati in località Difesa Nuova, nel comune di Pontecagnano Faiano. Suoli la cui proprietà è stata assegnata a Battipaglia all'atto della costituzione a comune ma che sono restati sempre sotto la competenza amministrativa del centro picentino. Aree (comprese in massima parte tra la linea ferroviaria e la strada SS18) occupate nel tempo da abusivi che poi hanno avuto modo di regolarizzare la proprietà in seguito ad un articolato iter che ha portato alla loro sdemanializzazione. E proprio i contratti (sedici sui possibili ventiquattro) già stipulati tra l'ente locale e quanti hanno espresso la volontà di acquistare il suolo su cui nel frattempo avevano avviato attività produttive o costruito abitazioni hanno consentito di registrare un'"entrata" positiva nei conti del comune. Una voce presente da tempo nel bilancio di previsione annuale che però finora non aveva portato ad un effettivo incasso per svariati intoppi burocratici. Lunghi scambi di incartamenti tra comune e uffici regionali, diversi ricorsi al tribunale amministrative fino all'ultima sentenza del Tar di Salerno che ad ottobre del 2006 ha accolto un'istanza presentata dall'avvocato Giuseppe Lullo, responsabile dell'Ufficio Legale dell'ente. Nell'ordinanza si rimarcava la "perdurante inerzia" della Regione Campania, e si nominava un commissario ad acta per definire l'ormai annosa questione. C'è stata poi anche una rinuncia all'incarico di un primo funzionario. L'impasse è stato superato con la nomina a commissario della dottoressa Rosa La Ragione che ha dato una svolta alla procedura ("i terreni in questione hanno perso la destinazione agro-silvo-pastorale", si leggeva nelle motivazioni della sentenza) fino ad arrivare ad emettere il decreto di sdemanializzazione dei terreni con l'assegnazione agli abusivi dei relativi suoli con la clausola di una verifica finale delle aree rispetto ad eventuali vincoli aeroportuali. Gli occupanti per entrare nel pieno possesso dei suoli hanno dovuto pagare un prezzo a metro quadro stabilito dall'Ufficio Tecnico Erariale ed aggiornato secondo l'Istat. Dunque un iter conclusosi solo di recente ma iniziato, tra molte polemiche, nel lontano 1995 durante la prima amministrazione del sindaco Fernando Zara. I terreni interessati dal processo di sdemanializzazione, oltre che in agro di Pontecagnano Faiano, sono presenti anche nel territorio di Eboli. Ed, in merito a questi ultimi, si è avviata la relativa procedura che dovrebbe portare alla vendita di decine e decine di appezzamenti a monte della strada litoranea, partendo da una recente ed aggiornata ricognizione della zona. Per questi lotti si è in attesa dei pareri dell'Autorità di Bacino e dello stesso comune di Eboli per poter poi inviare tutti gli incartamenti alla Regione. Questa ulteriore operazione di vendita dei beni demaniali dovrebbe fruttare altri due milioni di euro. Una somma però che dovrà essere utilizzata, così come quella finora incassata, per realizzare un'opera pubblica sul territorio cittadino nel rispetto della originaria destinazione dei suoli all'utilizzo della comunità battipagliese.