venerdì 29 aprile 2011

GIOTTO MINUCCI VINCE A MONTEPASCALI

Egregio Professore,
mi pregio informarLa dell'esito positivo della causa USI CIVICI DI MONTEPESCALI (GR),
pronunciata l'11 Gennaio 2011 dalla CORTE D'APPELLO di ROMA – SEZIONE USI CIVICI -il
cui intento degli appellanti era quello di negare il riconoscimento della titolarità dei DIRITTI
CIVICI ai cittadini residenti all'interno dello stesso territorio montepescalese comprendente anche
la campagna sottostante . Tali DIRITTI trovano un'origine storica sin dal 1147 epoca della
costituzione di MONTEPESCALI a LIBERO COMUNE , e conseguentemente tutti coloro che
risiedono nella FRAZIONE sono gli effettivi titolari dei DIRITTI in virtù dell'atto di transazione
definito nel 1939 dal Commissario Regio MANCA dott. EGISTO , con il quale la
COMUNITA' di MONTEPESCALI ottenne la piena proprietà di 378 ettari di terreno e per
effetto dell'articolo 26 della LEGGE 16 GIUGNO 1927 N° 1766 . Tale norma trova riscontro
anche negli STATUTI del 1200 del LIBERO COMUNE di MONTEPESCALI ( tuttora vigenti
ed attuali come stabilito dalla Nostra Costituzione Repubblicana : “ usi,costumi e consuetudini ,
sono LEGGI ) il quale aprì le porte agli extra comunitari del tempo , a condizione che gli stessi
rispettassero in toto quanto decretato nei citati Statuti dai Padri Coscritti , altrimenti venivano
“ accomiatati a la terra e non dovevano far più ritorno “ .
Mi gradita l'occasione di esprimerLe , Egregio Professore , deferenti ossequi uniti ai sensi di
profonda stima .
Chiedo scusa per qualche errore , comprensibile alla mia età avendo 85 anni .
Cav. Giotto Minucci, Presidente emerito dell' A.S.B.U.C. Di MONTEPESCALI.

venerdì 8 aprile 2011

GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA 22 APRILE 2011

SEMINARIO INFORMATIVO in occasione della GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

LA TUTELA DELLE TERRE DI USO CIVICO

FACOLTA' DI GIURISPRUDENZA
DIPARTIMENTO DIRITTO PUBBLICO E TEORIA E STORIA DELLE ISTITUZIONI
UNIVERSITA' DI SALERNO

VENERDI' 22 APRILE 2011 ORE 10.30

INFO gdigenio@unisa.it

www.giornatamondialedellaterra.it

giovedì 7 aprile 2011

BERLUSCONI A LAMPEDUSA. L'acquisto presunto di una residenza nell'isola di Lampedusa era su terra demaniale.

da CORRIERE.IT

L'acquisto di una residenza nell'isola. era su terra demaniale
Lampedusa, il premier e la villa
«Ne cercherò un'altra»
Resta l'idea di rilanciare l'isola anche con campi da golf
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Lampedusa, il premier e la villa
«Ne cercherò un'altra»

Resta l'idea di rilanciare l'isola anche con campi da golf


(Fotogramma)
ROMA - Sabato Silvio Berlusconi ritornerà a Lampedusa per verificare le condizioni dell'isola dopo che è cominciato il trasferimento degli immigrati giunti con natanti di fortuna e dopo la sciagura dell'altra notte dovuta all'affondamento di un barcone con almeno 250 persone.
La visita di sabato offrirà anche l'occasione per cercare una nuova villa da acquistare. Quella che in un primo tempo era stata prescelta non possiede i requisiti giusti. Lo ha rivelato lo stesso Cavaliere durante la riunione a Palazzo Chigi alla quale hanno preso parte i rappresentanti delle Regioni e i ministri che compongono la cabina di regia sull'immigrazione.


La villa, che si trova in una zona limitrofa all'aeroporto, sorge su un terreno demaniale. «L'ho scoperto - ha detto Berlusconi - dopo che sono state fatte alcune verifiche e quindi trattandosi di un terreno che appartiene a tutti noi non posso più acquistarla. Ne cercherò un'altra».
A parte questo dettaglio, il governo sta esaminando una serie di progetti per fare decollare Lampedusa da un punto di vista economico. L'idea lanciata da Berlusconi e fatta propria dal sindaco sarebbe quella di farvi sorgere alcuni campi da golf e le necessarie strutture alberghiere. Su questo c'è l'impegno del capo del governo che si sarebbe già attivato per cercare delle imprese interessate a questo tipo di iniziativa. Un intervento che, qualificando l'offerta verso i turisti, farebbe da volano per l'economia isolana. Sarebbe, invece, tramontata, perché troppo laboriosa dal punto di vista realizzativo, l'idea di costruire un casinò. Ad avere dei dubbi sarebbe stato lo stesso premier secondo il quale una decisione del genere avrebbe bisogno di un passaggio in Parlamento, cosa che allungherebbe i tempi.


R. R.
07 aprile 2011
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