mercoledì 21 novembre 2007

SEMINARIO INFORMATIVO DEL COORDINAMENTO REGIONALE DELLA CAMPANIA DELLA CONSULTA NAZIONALE DELLE PROPRIETA' COLLETTIVE

IL 30 NOVEMBRE 2007 ORE 10, 00
NELLA EX CHIESA DI SAN GIORGIO IN NOVI VELIA (SA) SI TERRA' IL 1° SEMINARIO INFORMATIVO SULLA "GESTIONE DEGLI USI CIVICI NEL CILENTO" ORGANIZZATO DAL COORDINAMENTO REGIONE CAMPANIA DELLA CONSULTA NAZIONALE DEGLLE PROPRIETA' COLLETTIVE DELL'UNIVERSITA' DI TRENTO

IL COORDINAMENTO INTENDE ORGANIZZARE ALTRI INCONTRI INFORMATIVI NEI COMUNI, NELLE PROVINCE, NELLE PRO-LOCO ED ASSOCIAZIONI VARIE E NELLE COMUNITA' MONTANE PER CUI SI ATTENDONO EVENTUALI RICHIESTE ALL'E-MAIL gdigenio@unisa.it


MENSILE DI INFORMAZIONE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO E ALBURNI
ANNO XXV - N. 1/2008 Sped. A. P. com. 20 art. 2 legge 662/SA
Controcorrente
pagine 8 e 9
Agropoli/ Convegno sui
prodotti agroalimentari
tipici del Cilento
E’ stata ribadita la necessità
e l’opportunità di utilizzare i
prodotti locali innanzitutto
nel nostro territorio anche
come stile di vita.
 IN QUESTO NUMERO
sostenitori. Ce ne sono ancor
tanti , che immancabilmente,
ci fanno pervenire il loro contributo
volontario. Certo nel
corso degli anni qualcuno ci
ha abbandonato, qualcuno,
purtroppo non c'è più e poi ce
ne sono altri nuovi che credono
nella validità del nostro
impegno.
Poi il nostro periodico fa il
salto di qualità , aderendo al
Centro di Promozione Culturale
per il Cilento, e porta così
avanti anche tante iniziative
di carattere culturale. Il prof.
Amedeo La Greca, tra le tante
iniziative editoriali, prende a
cuore il nostro periodico. Iniziano
pure le promozioni di
carattere culturale. Ci piace
ricordare le giornate del TURISTA
a Pioppi,con concerti, teatri
, gare di disegni e gare di
canti per i bambini, recital di
musiche e canti cilentani, prime
mostre in assoluto di prodotti
e artigianato locali.
E poi le iniziative a carattere
territoriale, i due raduni di
tutte le CONGREGHE del
Cilento, Il primo ad Acciaroli,
con le riprese RAI e una
straordinaria partecipazione. Il
secondo a Sessa con interventi
di vari emittenti televisive e
articolo su Famiglia Cristiana.
Gli incontri a Pisciotta di tutte
le Pro Loco e Associazioni per
la stampa di un programma
unitario di tutte le iniziative
estive. Gli incontri a San Marco
di giornali, radio e televisioni
per una voce più forte
a favore del territorio.
Non tralasciamo l'intervento
su " Striscia la notizia" per
l'apertura dell'Ospedale di
Roccadaspide e la lunghissima
intervista sul primo canale
radiofonico nazionale per la
trasmissione " Rai a qual Paese",
sull'impegno del nostro
giornale per la costituzione dl
PARCO Nazionale del Cilento.
Possiamo affermare , senza
ombre di smentite, che il rilancio
della dieta mediterranea,
di cui oggi tutti parlano è
soprattutto merito nostro.
Qualcuno vuole negare, che
quando tutto era andato nel
dimenticatoio,CRONACHE
CILENTANE ha iniziato a
riproporre convegni sul problema?
I nostri A 25 anni ll'inizio del 1983, su
sollecitazione di alcuni
amici , decidemmo
di registrare un periodico
locale.
La storia dice che prima di
noi erano sorti nel Cilento 42
giornali, molti dei quali non
davano più segni di vita.
Quindi la prospettiva non
era rosea, c'era la consapevolezza
delle grandi difficoltà a
portare avanti una simile iniziativa.
Per stampare un giornale,
oltre agli articoli ci
vogliono i soldi che, guarda
caso , erano proprio quelli che
mancavano. I preventivi di
spesa delle tipografie apparivano
alti. Incominciammo a
capire che tra il dire e il fare
c'è di mezzo il mare. La registrazione
al Tribunale di Vallo,
col numero 43, era avvenuta
,ma le prospettive ci spaventavano.
Inaspettatamente,
però, un amico arriva in
nostro aiuto.
Il rimpianto dottor Ferdinando
Sabatino fa sapere che
il figlio Ciro ha aperto una
tipografia a Pompei.
L'occasione è troppo grossa,
otteniamo massima disponibilità
e così vengono stampati
i primi numeri di Cronache
Cilentane con costi di
favore. E guarda caso arriva
anche la preziosa collaborazione
di Don Michele Vassallo,
che con la sua Casa di Preghiera
inserisce, nel nostro
periodico, un inserto religioso.
L'occasione, a distanza di tanti
anni per dire a questi amici
che la nostra gratitudine non
verrà mai meno. Nel frattempo
abbiamo la fortuna di avere
validi collaboratori, così il
nostro periodico si pone
all'attenzione generale.
Il resto l'hanno fatto i nostri
E son diciotto anni che
immancabilmente il nostro
periodico organizza gli
Incontri MEDITERRANEI.
E' stato pubblicato anche il
primo volume degli atti, con
le relazioni tenute ai nostri
Convegni presieduti dal prof.
Alberto Fidanza ed è pronto
anche il secondo volume. Non
dimenticata la stampa dell'opuscolo
in occasione del Millenario
della storia di Pioppi.
L'impegno del nostro periodico
continua anche con la
promozione di interessanti
viaggi culturali in Italia e
all'estero. Naturalmente senza
venir meno alle nostre
finalità iniziali. Dare spazio
anche alle piccole iniziative,
ai nostri personaggi caratteristici,
dare le notizie che gli
altri non danno, costituire una
voce assolutamente "LIBERA",
senza condizionamenti
e senza aperture politiche,
accogliere pareri e sollecitare
problemi. Mettersi a disposizione
di chiunque intende
esprimere la propria opinione
e poi raggiungere i Cilentani
che stanno lontano, in Italia o
all'estero, cosa questa resa
ancora più fattibile grazie
alla nostra presenza su Internet.
Oltre ai contenuti abbiamo
voluto arricchire il periodico
con interessanti rubriche,
e presentare un giornale
tutto a colori, con il numero
delle pagine raddoppiato, con
una grafica e una stampa
diversa. E qua un grazie
anche allo studio di impaginazione
Scriptorium e alla tipografia
CGM.
Ora speriamo in un 2008
ancora migliore.
Dino Baldi
Nella foto: la Redazione “storica”
di Cronache Cilentane
A tutti i cilentani, con l'augurio che
possano salvarsi dalla "monnezza"
napoletana.
A tutti i napoletani; che continuino a
tenersi la "monnezza"da loro prodotta.
Ai monumenti alla "monnezza".
Ai monumenti politici che amministrano...
da monnezza .
Ai loro sicofanti.
A quel più 30% sulla TARSU.
Ai cittadini del Cilento che quel più
30%… hanno preso..
Ai lacchè di turno che… prendono
senza capire.
Ai trombati della Comunità Montana
"Alento-Montestella", sperando che
cambino mestiere.
Ai lavori pubblici infiniti ed incompleti.
Ai cittadini muti ,sordi e ciechi.
Ai finti sordi, muti e ciechi perché,
finalmente, paghino per la loro inettitudine.
A tutti quelli che,da tempo, sopportano
amministratori disonesti.
Ai servi sciocchi che sperano in una
sistemazione di parenti e compari,con
l'augurio che la speranza duri in eterno.
Ai disoccupati.
Ai finti disoccupati , che, presto, finiscano
ai lavori forzati.
A tutti quelli che auspicano una nuova
provincia o una nuova regione,con la
speranza che abbiano compreso la
necessità di liberarsi, prima, della
"monnezza" nostrana.
Corrado Lucibello
CRONACHE
CILENTANE
Buon Anno
2
cronache cilentane territorio
gennaio 2008
Ancora a proposito di toponomastica urbana
Un pessimo esempio viene da Pollica
Controne: nasce l’osservatorio
sull’ambiente affidato ai ragazzi
di Amedeo La Greca
Chissà perché - direbbe qualcuno
- il vostro giornale insiste
tanto su un argomento
che per la maggior parte delle
persone lascia il tempo che trova.
E' semplice: intitolare una via, una
piazza o una località a qualcuno che in
vita si è distinto in qualcosa di positivo,
è una cosa importante, o meglio la
scelta è importante, in quanto deve
servire ad additare a tutti il fatto che
quel personaggio ha lasciato una traccia
da non dimenticare ed ha segnato
una via da seguire, da imitare; insomma,
la sua vita e le sue azioni dovrebbero
servire da esempio ai nostri figli
affinché crescano con la coscienza di
chi ha contribuito a creare le condizioni
del benessere civile ed economico,
nonché spirituale, di cui essi oggi godono.
Egualmente dicasi quando le intitolazioni
ricordano antichi toponimi (interessantissimi
per chi li capisce, perché li
ha studiati, sono quelli conservatisi nella
dizione dialettale antica) che certamente
è più difficile da far "capire" ai
giovani d'oggi (figuriamoci agli amministratori!)
il cui indottrinamento scolastico
esclude l'uso del cervello per
poter "capire" la Storia (sia essa nazionale
che locale) in quanto "capire" può
diventare pericoloso per chi gestisce:
basti pensare che finanche i programmi
scolastici (complici insegnanti ignoranti)
vengono asserviti agli interessi di
costoro….
Dunque, mi sembra chiaro che la
revisione toponomastica di un Comune
non può essere assoggettata ai capricci
degli amministratori di turno, i quali
spesso - e questa è la cosa più ignobile
che si possa fare - usano i nomi di
quelle benemerite persone estinte per il
proprio interesse di "visibilità" politica.
Egualmente deprecabile è 'affidarsi
all'emozione di un momento o per
"consigli" all'Associazione "agganciata".
Tutto ciò è avvenuto negli scorsi anni
nel Comune di Pollica e ancora si insiste
con questo sistema. E questo è un
danno che si arreca ai giovani perché
continuano a non ricevere nulla dalle
scelte dell'Amministrazione comunale.
Ed ecco la nuova moda: qualche preferenza
va per taluni personaggi che
quando erano in vita sono stati perseguitati
perché non "allineati", perché
hanno denunciato certe "cose", perché
di parte politica avversa: ed ora ad essi
si vuole intitolare una località da parte
degli stessi persecutori.
Per la verità, il rispetto doveva essere
dato loro quando erano in vita, perché
la vita di questi era già di per sé un
esempio che l'arroganza di qualche sindaco
o di qualche suo tirapiedi ha ignorato
e - peggio ancora - combattuto.
Questi metodi, questi sistemi sono
oggettivamente da condannarsi, ed è
questo il motivo di questo ennesimo
intervento su questo giornale, visto che
nel Comune di Pollica chi gestisce la
cosa pubblica gioca - e anche spudoratamente
bene ! - sull'assuefazione dei
cittadini che non vedono, non sentono,
non parlano; ma ciò è nulla in confronto
ad un fatto di per se stesso aberrante:
l'utilizzo del nome di persone morte
per la propria visibilità politica.
Il progetto nasce dall'esperienza di
laboratorio didattico sul restauro delle
opere d'arte organizzato dal Servizio
Educativo della Soprintendenza BAPPSAE
e dall'Istituto comprensivo di
Castelcivita, nella sede di Controne,
da cui è scaturita l'idea di istituire un
punto di osservazione permanente
finalizzato alla conoscenza e alla tutela
del territorio, dei suoi beni, del suo
paesaggio. Infatti, seguire e partecipare
a scuola al restauro di un'opera
d'arte rappresenta per i giovani
un'occasione importante per avvicinarsi,
in maniera attiva e coinvolgente,
alla conoscenza e al rispetto del
proprio territorio. La valenza formativa
del progetto " se faccio...capisco" è
nella molteplicità degli stimoli culturali
che deriva da un laboratorio pratico,
in cui il manufatto artistico diventa un
vero e proprio libro di testo interdisciplinare
che parla di cultura artistica, di
tradizioni popolari e religiose, di iconografia,
di storia locale; che trasmette
la percezione della fragilità del
patrimonio e della responsabilità di
ognuno nella sua conservazione.
Imparare tecniche di restauro significa
soprattutto capire le cause che determinano
il degrado del patrimonio artistico
e la necessità di studi e competenze
per la sua manutenzione. La
verifica della gravità e, talvolta, della
irreversibilità dei danni causati al
patrimonio artistico dall'incuria permette
ai giovani di maturare un atteggiamento
consapevole e critico nei
confronti della realtà circostante e la
volontà di affrontare i problemi relativi
non più solo alle singole opere, ma al
paese nel suo complesso.
Il laboratorio di restauro delle opere
d'arte è stato progettato, infatti,
come laboratorio di formazione culturale
all'interno di un più vasto progetto
didattico Genius Loci che mira,
attraverso azioni diverse, alla valorizzazione
dei beni culturali.
L'osservatorio sull'ambiente costituisce,
appunto, una di queste azioni,
la più nuova e ambiziosa.
Anche la più complessa da realizzare
in quanto richiede spazi dedicati e
costantemente aperti al pubblico. I
compiti che l'osservatorio si pone si
riassumono: nella promozione e realizzazione
di iniziative volte alla raccolta
di dati e materiali che rappresentino
la storia e la realtà contemporanea dei
luoghi; e nella costituzione di una
mediateca (biblioteca, emeroteca,
videoteca...) con particolare riferimento
alle problematiche culturali e
ambientali locali, che contenga, in
particolare, un archivio documentario
delle esperienze e dei materiali prodotti
dalle scuole del comprensorio.
Per tutti questi motivi è evidente
che questo progetto non può realizzarsi
senza la collaborazione delle istituzioni
locali. A Controne questa collaborazione
è già attiva, grazie soprattutto
all'impegno della Pro Loco Controne
2001, che ha saputo coinvolgerle
tutte. Anche alle attività dell'osservatorio
concorreranno, oltre alla scuola,
il Servizio Educativo della Soprintendenza,
il settore Educazione
Ambiente di ItaliaNostra, la pro Loco,
la comunità religiosa e l'Amministrazione
comunale. L'inaugurazione è
stata preceduta da un convegno sul
tema "Se faccio capisco. Se capisco
divento".Sono intervenuti: ing. Nicola
Pastore Sindaco di Controne; don
Pasquale Cascio Parroco di Controne;
Lucia Zito Presidente della Pro Loco
Controne 2001; Dot. Maria Rosaria
Cascio Dirigente scolastico; Alessandro
Manzo e Lucia Vitolo responsabili
del Laboratorio didattico; Mario Ferrante
Assessore alle politiche sociali
del Comune di Controne; Avv Rosa
Egidio Masullo Responsabile Ufficio
Piano di Zona A6; Dott. Maria Pasca
Coordinatore Servizio Educativo
Soprintendenza BAPPSAE; dr. Carmine
Cennamo Presidente della Comunità
Montana Alburni; prof. Muchela Manzoni,
Associazione ITALIA NOSTRA;
mons. AngeloSpinillo Vescovo di Teggiano
e Policastro; prof. Giuseppe
Tarallo Commissario Parco Nazionale
del Cilento e Vallo di Diano; ha concluso
il dr. Pasquale Stanzione.
Attivato dal Comune di Controne, dalla Soprintendenza
per i BAPPSAE di Salerno e Avellino, dall'Associazione Italia Nostra e
dalla Pro Loco Controne 2001
di Michele Faiella
Castellabate
Campagna nazionale di
monitoraggio dei campi elettrici
Martedì 11 dicembre, a circa un anno dal primo passaggio, c'è stata di nuovo a
Castellabate, la BluShuttle - una microvettura Smart in grado di muoversi agevolmente
anche nei centri storici urbani - per informare i cittadini sul monitoraggio dei livelli di
campo elettromagnetico. L'evento rientra nel progetto di comunicazione itinerante
legato al monitoraggio dei campi elettromagnetici sul territorio nazionale, con l'ausilio
della BluShuttle del Consorzio Elettra 2000 (Consorzio di cui fanno parte l'Università di
Bologna e la Fondazione Ugo Bordoni). Sono state effettuate rilevazioni dimostrative
sul territorio di Castellabate in 7 punti di misura ubicati in tutte le frazioni e al capoluogo.
Poi nel pomeriggio, presso Villa Matarazzo a Santa Maria si è svolto un incontro
pubblico durante il quale i tecnici hanno presentato i risultati delle misure effettuate e
hano risposto alle
domande dei cittadini.
La citycar, dotata
di sofisticate attrezzature
in grado di
accertare i valori di
campo elettromagnetico
sul posto, è
stata a disposizione
dei cittadini che
hanno potuto in tal
modo assistere alle
operazioni di monitoraggio
e ricevere
informazioni, ma
anche verificare con mano come si usa un misuratore di campi magnetici a larga banda
e imparare come si esegue un rilevamento.
3
cronache cilentane cultura
gennaio 2008
Meminisse iuvabit
Suggestioni virgiliane in un
altro “vecchio” di Hemingway
«Un vecchio con gli occhiali cerchiati
d’acciaio e i vestiti coperti di polvere
sedeva sul ciglio della strada».
Comincia così Vecchio al ponte, uno
de I quarantanove racconti (1938) di
Ernest Hemingway, scritto per ultimo
e telegrafato da Barcellona nell’aprile
del ’38, come attestato dallo stesso
autore nella breve prefazione alla raccolta.
Il “vecchio” più famoso dello scrittore
statunitense è senza dubbio
quello del romanzo del 1952, Il vecchio
e il mare, ma tra il pescatore
cubano e l’anonimo pastore spagnolo
di Vecchio al ponte c’è una chiara
somiglianza psicologica. L’ultima
sfida di Santiago è come ricompensata,
qui nel racconto, da un’epica resistenza
all’oblio. La guerra aveva
costretto il vecchio ad abbandonare il
suo paese, San Carlos, e le sue bestie:
due capre, un gatto e quattro coppie
di piccioni. C’è come una sottile eco
virgiliana in queste pagine di
Hemingway, poiché nei patimenti del
protagonista sembrano rivivere quelli
di Melibeo: nos patriae finis et dulcia
linquimus arva, / nos patriam fugimus
(Buc. I, 3-4). Ma se il Melibeo virgiliano
porta con sé le sue capre e le
mostra a Titiro come l’ultimo tesoro
rimastogli (Buc. I, 12-13: En ipse
capellas / protenus aeger ago), il
“vecchio” di Hemingway appare
immobile, seduto lungo la riva
dell’Ebro, mentre tutti fuggono terrorizzati
dall’avvicinarsi dei fascisti. A
stupire è la sua apatia allucinata
verso la storia che si accinge ad irretire
il progresso umano, verso la partigianeria
politica e la sua stessa vita:
emerge solamente un sentimento
empatico per i suoi animali che è
stato costretto a lasciare. Il gatto,
dice a se stesso, se la sarà cavata, i
piccioni saranno volati via poiché la
piccionaia era rimasta aperta, ma gli
altri? «Agli altri è meglio non pensare
»: risponde così, con apparente rassegnazione,
in questo suo monologo
interiore. Sono le due capre, forse –
ma è soltanto la suggestione di un
lettore – proprio quelle, definite spes
gregis , che la gravida capella di
Melibeo era stata costretta ad abbandonare
nella fuga. L’empatia del
pastore virgiliano, però, non aveva
fatto del suo gregge una ragione di
vita, bensì un semplice mezzo di
sopravvivenza, quasi una bandiera di
orgoglio, mentre il “vecchio” pastore
di Hemingway sembra aver trasformato
la memoria di bestie perdute
nel senso stesso di una vita al tramonto.
Dal 29 novembre al 2 dicembre
scorsi, professori e giovani
ricercatori di ogni parte
del mondo, si sono incontrati ad
Ascea, presso la Fondazione Alario,
per dar vita ad un convegno di studi
intitolato: Parmenide. Suoni, immagini,
esperienza. Il responsabile scientifico
del progetto è stato il prof. Livio
Rossetti dell’Università di Perugia,
infaticabile promotore di simili iniziative.
Sono comparsi, durante l’inaugurazione
e persino in qualche dibattito,
anche un parlamentare e degli
amministratori locali. A dire il vero,
sulla sensibilità “disinteressata” dei
politici alla cultura non sarei pronto a
scommettere, ma su quella della
comunità scientifica internazionale
per Parmenide e gli Eleati sì, come
dimostra il breve discorso tenuto dal
prof. Daniel Graham della Brigham
Young University (Provo UTAH), che
ha annunciato con entusiasmo la
prossima istituzione di un’International
Association for Presocratic
Studies.
Durante le quattro giornate, a parlarci
di Parmenide e della Scuola eleatica
è stata la prof.ssa M. Laura
Gemelli Marciano, dell’Università di
Zurigo: le tre lezioni hanno riguardato
il proemio del poema parmenideo (fr.
1 D.-K.), la questione dell’esperienza
dell’essere nel fr. 8 D.-K. e infine una
reinterpretazione “inattuale” dei
paradossi di Zenone.
La visione della Gemelli, che ha
esplicitamente parlato di un
Parmenide “mistico” più che “scienziato”,
mago sapiente più che filosofo
in senso stretto, ha sollevato
naturalmente un vivace dibattito tra i
presenti, i quali tuttavia non sempre
hanno corredato i loro interventi critici
con quella dovizia di fonti e con
quell’acribia filologica che ha caratterizzato
il coerente ragionamento della
studiosa zurighese. La sua lettura è
indubbiamente quella di una filologa
classica, ma la filosofia che indaga il
suo passato non può inventare, non
può prescindere dal rigore e dalla
contestualizzazione, e per questo,
credo, anche interpreti intelligenti e
di alta levatura da sempre sostenitori
di un’interpretazione diversa da quella
della Gemelli, avranno sicuramente
tratto giovamento dalle sue lezioni,
sebbene il loro richiamo alla filosofia
ionica, quale sottofondo quanto
meno concorrente con quello esoterico
e misterico richiamato dalla professoressa,
abbia un fondamento
indiscusso.
Non resta che segnalare la collaborazione
del prof. Luigi Vecchio durante
la visita al parco archeologico di
Elea-Velia, il magnifico concerto per
violoncello di Maria Cecilia Berioli che
ha allietato la penultima serata del
convegno e l’originalissima mostra di
“Legni parlanti” dell’artista Paolo
Cibelli. Penso che vi siano tutti i presupposti
per ripetere l’esperienza il
prossimo anno. Anzi, lo spero.
di Christian Golias
di Christian Golias
Marina di Ascea Convegno parmenideo
L'Istituto Comprensivo "Basilio
Focaccia" di Montecorice, con il
patrocinio del Comune, ha aderito
per l'anno scolastico 2007-2008 al
"Programma Eco-Schools" promosso
dalla FEE, scegliendo come scuola
capofila il Plesso Infanzia-Primaria
di Agnone.
Tale programma europeo ha lo
scopo di incoraggiare e riconoscere
l'impegno della scuola a favore dell'ambiente
offrendo un metodo utile
per l'applicazione delle politiche
ambientali alla gestione quotidiana
della scuola.
Gli insegnanti del Plesso di Agnone,
dopo aver costituito un Eco-
Comitato, hanno attivato un Piano
di Azione scaturito dalle criticità
emerse da un'attenta indagine
ambientale. Esso si pone l'obiettivo
di ridurre l'impatto ambientale della
scuola, promuovere il contatto tra
scuola e società, stabilire un Eco-
Codice da rispettare, ottenere il riconoscimento
della Bandiera Verde
attraverso attività concrete di raccolta
differenziata, produzione e utilizzo
di compost, comportamenti
positivi per evitare sprechi di energia
e acqua, difesa e salvaguardia
degli spazi verdi all'esterno dell'edificio.
Tale programma ha richiesto e
richiederà la collaborazione attiva
degli Enti locali quali Consorzi,
Comune, Parco, Stampa, ecc., affinché
portino il loro contributo allo
sviluppo degli obiettivi di crescita
civile e sociale dei ragazzi.
Certi di tale impegno, i membri
dell'Eco-Comitato si ripropongono di
aggiornare, attraverso queste pagine,
sugli sviluppi del Progetto.
Agnone
Scuola e Ambiente
Il nostro periodico, in occasione
della XV edizione dei
Convegni sulla Dieta Mediterranea
ha dato alla stampa
il primo volume degli atti
relativi agli Incontri organizzati
puntualmente ogni anno
a Pioppi dal 1991.
Ora, con la ricorrenza del
25° anno di Cronache Cilentane,
è stato stampato anche
il secondo volume degli atti
contenente nuove relazioni.
Gli abbonati a Cronache
Cilentane possono,
entro il 15 febbraio
2008, prenotare il libro
per riceverlo gratuitamente,
telefonando allo
0974 904183.
4
cronache cilentane iniziative
gennaio 2008
Una proposta dal convegno di Novi Velia
I terreni demaniali possono
trasformarsi in aree produttive
Nell'ex Chiesa di San Giorgio in Novi
Velia si è svolto il primo seminario
informativo sulla " Gestione degli Usi
civici del Cilento", dopo la costituzione
dell'Associazione culturale denominata
CESDUCIM con sede in Salerno. Altri
incontri saranno promossi presso
Comuni, Comunità Montane, Pro Loco
con l'intento di porre l'attenzione sulle
proprietà collettive che possono trasformarsi
in aree produttive. Almeno
questo il primo messaggio partito da
Novi Velia. Terreni demaniali abbandonati
che potrebbero dare lavoro e prospettive.
Finora i terreni del demanio erano
considerati " sacri ed intoccabili".
Perfetta e concreta la relazione del
dotto Giambattista Venneri, membro
dell'Associazione CESDUCIM (che attiva
progetti di gestione e sviluppo dei
beni e dei diritti di uso civico) il quale
ha fatto un po' la storia di questi terreni
citando varie legislazioni in merito.
Ma ora occorre l'impegno della loro
utilizzazione per il bene del cittadino.
Nel rispetto delle leggi regionali,
nazionali, europee, fermi restanti gli
aspetti storici, culturali, ambientali, si
pone la necessità della loro utilizzazione.
Una idonea gestione con iniziative
economiche, turistiche, commerciali,
può non solo produrre reddito , ma
può anche portare alla valorizzazione
di questi terreni .
A ribadire la necessità di utilizzare i
terreni demaniali e gestirli per uno sviluppo
del territorio ci hanno pensato
tutti gli altri relatori presenti: Di Genio
Giuseppe, Tomasco Francesco , Formosa
Ignazio, Labriola Michele.
Anche i politici presenti, il sindaco di
Novi Velia Adriano De Vita, il consigliere
provinciale Valiante Simone
ritengono giunto il momento di non
lasciare ancora in uno stato di abbandono
tanti terreni che potrebbero invece
dare prosperità e benessere ai cittadini.
Ecco allora un punto fermo del seminario
di Novi, a conclusione dei vari ed
interessanti interventi. Una difesa ad
oltranza ed un impegno per la valorizzazione
dei beni misti, siano essi terreni
statali, regionali, provinciali o comunali,
perché essi costituiscono espressioni
di diritti fondamentali, eredità dei
nostri padri, e futuro per i nostri figli.
di Carmela Baldi
Albanella Per ogni bambino nato,
un bambino salvato
Approvato dalla Giunta
Comunale il progetto promosso
dall'Unicef a tutela dell'infanzia.
Il 3 gennaio una cerimonia
a Palazzo Spinelli
Albanella è il primo comune in Provincia
di Salerno ad avere aderito ad
un progetto dell'Unicef denominato
"Per ogni bambino nato, un bambino
salvato" finalizzato alla difesa dei
diritti dell'infanzia, che l'associazione
umanitaria ha proposto a tutte le
Amministrazione Comunali, rivolgendo
in tal modo un invito a sostenere
le proprie attività. Si tratta di una iniziativa
che rispecchia i principi dell'Unicef,
la prima associazione al
mondo che si batte in 155 Paesi
per aiutare i bambini a sopravvivere,
crescere e sviluppare le proprie
potenzialità; tuttavia l'Unicef è un
organismo sostenuto solo da contributi
volontari di privati, aziende,
fondazioni e governi.
Approvando il progetto e aderendo
all'iniziativa, l'Amministrazione
Comunale di Albanella, retta
da Giuseppe Capezzuto, si è impegnata
ad adottare, attraverso un
contributo di euro 20,00, la cosiddetta
"pigotta", la bambola di
pezza dell'Unicef. Ogni volta che
un bambino nasce e che viene
registrato all'anagrafe, verrà
"adottata" una "bigotta" che sarà
poi regalata al nuovo nato; la
donazione contribuirà a combattere
la mortalità infantile consentendo
all'Unicef di fornire ad un bambino
della Guinea Bissao un kit
salvavita composto da vaccini,
dosi di vitamina A, kit ostetrico per
un parto sicuro, antibiotici ed una
zanzariera.
Il Comune si è altresì impegnato a
regalare la "pigotta" a tutti i bambini
residenti ad Albanella venuti alla luce
nel 2007, dando un primo segnale
della volontà di contribuire alla lotta
a difesa dell'infanzia. Infatti il 3 gennaio,
presso la sede di Palazzo Spinelli,
ha avuto luogo la cerimonia per la
consegna della bambola pigotta, simbolo
di solidarietà, a tutti i bambini
nati nel corso dell'anno 2007. Sono
intervenuti, oltre al Sindaco, l'assessore
alla Cultura, Teresa Vernieri e il
sindaco baby, Elvira Parente; ha concluso
la manifestazione Giovanna
Niglio, Presidente provinciale dell'Unicef.
di Annavelia Salerno
Èstato l'argomento filo conduttore
della serata organizzata il
30 dicembre scorso a Moio della
Civitella. Ed è anche il titolo del
testo presentato nell'occasione e promosso
dall'Associazione Culturale
"Mojoca". L'associazione, presieduta
da Giovanni Bertone, ha organizzato
per la prima volta nel Cilento lo scorso
agosto nel centro storico di Moio
un Festival di Artisti di Strada: un'iniziativa
innovativa per il territorio, che
già all'esordio ha riscosso un sensibile
successo. Da qui la domanda: c'è una
tradizione, ci sono elementi nel nostro
patrimonio culturale, nella nostra storia
che possano richiamare quella che
si definisce "arte di strada"?
L'opuscolo, edito dal Centro di Promozione
Culturale per il Cilento e
scritto dal giornalista Bartolomeo
Ruggiero, cerca di rispondere a questa
domanda. E, grazie anche al contributo
di esperti e studiosi come l'antropologo
Paolo Apolito, il professore
Amedeo La Greca e alle testimonianze
e ai ricordi di persone del posto, si
è potuto notare che lo spirito dell'arte
di strada, connesso al gusto per l'esibizione
in pubblico, il confronto, l'incontro,
è in realtà stato ben presente
in vari momenti dei decenni e dei
secoli passati. Lo si poteva notare nel
goliardico contesto del Carnevale
cilentano, nelle sue forme così tipiche
e particolari, che oggi si sono quasi
ovunque perse, nell'ambito delle fiere
commerciali che si svolgevano sul territorio
e che avevano momenti di
spettacolo con artisti improvvisati.
Ma lo spirito dell'arte e dell'esibizione
estemporanea in piazza si poteva ben
cogliere anche nei tanti giochi all'aperto
collocati nel contesto delle varie
festività (palo della cuccagna, corsa
coi sacchi, etc.). E più direttamente
tutto ciò lo si può documentare attraverso
le testimonianze orali che
rimandano a oltre mezzo secolo fa
quando ancora nei nostri paesi periodicamente
giungevano diversi veri e
propri artisti girovaghi, cantastorie,
musicisti.
Si può dire infine che il festival
ideato dall'associazione va a riannodare
alcuni lacci della tradizione, ma
lo fa in modo originale, tenendo
anche ben presente la promozione dei
diversi aspetti culturali e storicoarchitettonici
del luogo, senza dimenticare
l'altro fondamentale obiettivo:
alimentare la creatività e l'incontro,
dare sfogo a momenti di socialità,
superare gli isolamenti. La serata, animata
dal dibattito sul tema e allietata
dal concerto musicale di Angelo Loia,
si è svolta con la partecipazione di un
folto e interessato pubblico.
Copertina del libro di Bartolomeo
Ruggiero edito dal Centro
di Promozione Culturale per il
Cilento. Per richieste rivolgersi
all’Associazione Culturale
“Mojoca” di Moio della Civitella.
Moio della Civitella
Arte e artisti di strada nel Cilento
Un convegno per la presentazione delle attività 2008
5
cronache cilentane attività
gennaio 2008
San Severino di Centola
Un magico presepe per fa rivivere
l’antico borgo abbandonato
Teatro Comunale di Laurino
1° Festival della comicità
“Non ci resta che... ridere”
Un borgo antico, quello di San Severino
di Centola, torna ancora una volta
a vivere grazie ad un evento straordinario
e magico al tempo stesso, non solo
per il comprensorio del "Lambro e Mingardo"
ma per l'intero Parco Nazionale
del Cilento e Vallo di Diano: il 28
dicembre è stato teatro della rappresentazione
del Presepe Vivente. Ad
organizzare il tutto è l'Associazione
Culturale "Il Borgo" onlus di San Severino
di Centola con il prezioso contributo
del Comune e del Banco di Napoli,
che si avvale di ben 180 soci, i quali
con sentimento, amore, passione e professionalità,
permettono al Borgo
Medioevale di San Severino di Centola
di tornare agli antichi splendori. Questa
magistrale iniziativa si rinnova ogni
anno, cambiando il paesaggio, la disposizione
delle scene e, in parte, anche
dei personaggi. La grande novità di
questa edizione è stata nel fatto che il
Presepe, uscendo dal chiuso delle Chiese,
è andato ad incastonarsi in un vero
paesaggio ed in un'autentica notte
invernale: è la naturale orografia della
collina ove è situato l'Antico Borgo di
San Severino, oggi completamente
disabitato, che agevola ed ispira la realizzazione
di un evento di tale portata
.Il presidente dell'Associazione Culturale
"Il Borgo" è il dottor Silverio D'Angelo,
ha dichiarato: "E' stata questa una
giornata di profonda aggregazione,
partecipazione ed ogni anno si vivono
emozioni diverse, sia durante i mesi di
preparazione che nella magica serata.
L'intera comunità attende questo
momento come un appuntamento irrinunciabile.
Il Paese intero lavora e partecipa
con la gioia di condividere i sentimenti
più profondi legati all'Evento: la
nascita nelle sue diverse interpretazioni,
l'Amore per il Prossimo, la consapevolezza
della Fede e la riflessione della
Vita che si rinnova. Momento veramente
di grande emozione e lo scenario lo
fa rivivere in tutta la sua suggestione,
lasciando un affascinante ricordo quale
augurio per un sereno Anno Nuovo". Il
Borgo, per l'occasione, è stato interamente
illuminato da fiaccole, le vie del
paese sono tornate a vivere grazie agli
antichi mestieri, bambini e professionisti
interpreteranno cori di canti natalizi,
i Magi e gli altri personaggi sono
apparsi in costumi d'epoca del '700 ed
il famoso attore napoletano, Enzo De
Caro, ha recitato diversi passi del Vangelo.
Il tutto è culminato con l'Evento
della Nascita, che si è avverata in una
suggestiva capanna allestita in cima al
Borgo.
di Nicola De Feo
Esordio in grande stile per il nuovo
Teatro comunale di Laurino, un gioiello
del '700 con una sala di duecento
posti, appena restaurato dal Comune
di Laurino: sabato 22 dicembre una
serata di gala per la presentazione
del primo Festival della comicità
"Non ci resta che… ridere", una carrellata
di eventi con grandi nomi che
si svolgerà fino ad aprile con appuntamenti
quindicennali il sabato sera.
Nel corso della serata di gala, condotta
dalla giornalista Carmela Santi,
è stato consegnato al pubblico il
depliant della "Rassegna comica
2008" e il cantante-musicista Iacentino
e il suo gruppo hanno dato vita
allo spettacolo "…raccontando Peppino
di Capri" con musiche natalizie e
brani scelti del grande autore.
Erano presenti il sindaco di Laurino
Gaetano Pacente, il commissario Giuseppe
Tarallo e il direttore Angelo De
Vita del Parco nazionale del Cilento e
Vallo di Diano, cui si deve il merito di
sostenere la rassegna che si avvale
della direzione artistica di Carlo Sacchi,
forte dei tanti successi ottenuti
alla Provvidenza, in stretta sinergia
con il direttore artistico del teatro
comunale di Laurino, Almerica Schiavo.
"Sono felice di assistere alla
ripresa delle attività del nostro antico
teatro, recentemente ristrutturato ed
inaugurato - spiega il sindaco Gaetano
Pacente - Ringrazio l'Ente Parco
che sostiene assieme al Comune questo
cartellone, per promuovere le aree
interne anche nei mesi invernali, con
iniziative di grande qualità tese a stimolare
anche il recupero delle tradizioni
culturali e teatrali popolari
autentiche che, nel nostro caso, ruotano
intorno alla rappresentazione
secolare della vita di S. Elena da Laurino,
dove l'elemento comico e religioso
si fondono mirabilmente. Tuttavia,
questo teatro non è solo di Laurino,
ma dell'intero comprensorio, al
fine di diffondere la cultura teatrale
attraverso attività anche amatoriali e
tradizionali".
Proprio il Parco nazionale del Cilento
e Vallo di Diano ha scelto il teatro
comunale di Laurino come location
del primo "Concerto di Capodanno
del Parco" che è stato tenuto il 5
gennaio.
L'evento, che è frutto della sinergia
tra il Comune di Laurino e il Parco
nazionale con la direzione artistica di
Carlo Sacchi, ha visto una grande
serata all'insegna della musica con
una prima parte dedicata alla musica
sacra con il Coro "Oris Valletta" di
Pellare, 50 elementi diretti da maestro
Maurizio Iacovazzo, seguito dal
grande concerto del trombettista più
famoso della tv, Nello Salza, interprete
di indimenticabili film di Sergio
Leone, accompagnato dalla sua
orchestra in brani strumentali.
Oltre 1000 persone sono intervenute sabato
15 dicembre 2007 alla prima FESTA DEL
SOCIO organizzata della Banca del Cilento
Credito Cooperativo Cilento Centrale di Vallo
della Lucania nonostante il freddo gelido che
ha caratterizzato la serata. La simpaticissima
presentatrice, la giornalista Antonella Petitto
ha cercato di scaldare l'ambiente invitando i
soci ad applaudire il presidente della banca,
eclettico e così particolare, avv.Franco Chirico.
Questi ha rivolto un caloroso saluto ai soci
presenti così numerosi, poi al sindaco di Vallo
della Lucania dott.Luigi Cobellis, al presidente
del comitato regionale ABI dott.Luigi Gargiulo,
già direttore Banca d'Italia di Napoli,
all'on.Antonio Valiante, al direttore della federazione
campana delle banche di credito cooperativo
dott.Franco Vildacci, al commissario
dell'Ente Parco prof.Giuseppe Tarallo.
Questa prima festa del socio organizzata
da un team ben affiatato della banca stessa:
direttore Mario Gorga, dott.Tommaso Giulio,
dott.ssa Chiara Parrilli dopo ben 17 anni di
attività della banca, in questi anni essa ha cercato
di consolidarsi, di patrimonializzarsi. Il
presidente nel suo intervento ha illustrato i
traguardi raggiunti ed i principi che hanno
ispirato il lavoro della banca ricordando i
momenti difficili della fase di avvio, ha ricordato
che insieme, sempre con spirito entusiastico,
agli amici prof.Franco Barella, Pantaleo
Ametrano, il giovane promettente ragioniere
Emilio Romaniello è andato a cercare i soci
nei casolari di campagne o nelle botteghe artigianali.
In illo tempore i soci non potevano
essere né professionisti e né impiegati.La banca
nasce con un atto del notaio Carlo Alberto
Festa il 9 luglio 1988, diventa operativa il 4
agosto 1990 quando i 750 soci iniziali versarono
l'intero importo del capitale:
1.500.000.000 di lire, oggi il patrimonio s'adegua
a euro 20.000.000,00.
"Cari soci- così l'oratore- dovete essere
orgogliosi -oggi il territorio dispone di una
banca locale, affidabile, efficiente, che ha
contribuito a modificare le condizioni socio
economiche locali".
Dopo altri ed autorevoli interventi, infine il
preside Antonio De Vita, ha presentato il volume
del prof.Cerino "I tesori del Cilento". Un
evento di grande rilevanza ed una occasione
per soffermarsi e fare qualche riflessione sulla
crescita del Cilento.I soci della banca ricevendo
in omaggio questo prezioso lavoro sono
stati invitati a partecipare ad un evento culturale
eccezionale. Esso non è solo un libro di
storia e di arte ma dà un contributo di conoscenza
del nostro territorio. L'autore è riuscito
a cogliere attraverso un colore, un segno tracciato
sulla parete una testimonianza. di rilievo
nella storia cilentana. Il prof. De Vita ha
auspicato che il libro possa avere una giusta
collocazione nella scuola. "E' un tesoro da
riscoprire-scrive il prof.Cerino-da ricollocare
nella nostra memoria corrente per
prendere coscienza che quel tesoro appartiene
anche a noi e che costituisce parte della
nostra ricchezza culturale". In un recente
intervento del vice direttore generale della
Banca d'Italia Antonio Finocchiaro parlando
delle banche di credito cooperativo afferma
che esse "sono chiamate a preservare non
solo i valori tipici d'impresa ma anche a tutelare
gli interessi dei soci, dei clienti, delle
comunità e del territorio di riferimento, per
assolvere al meglio la propria funzione sociale,
nel rispetto dei tradizionali valori del localismo
e della mutualità". La Banca del Cilento
partecipa da protagonista alle vicende di
un'area come quella del Cileno condividendo
le sorti delle comunità locali contribuendo al
loro sviluppo non solo economico ma anche
culturale. Ogni socio ha ricevuto come pacco
dono oltre il prestigioso libro, il calendario
2008 curato dal maestro Vincenzo Cerino che
questa volta si è ispirato ai paesaggi di Acciaroli
Pollica, un altro libro di Bardizza /Milesio
"Il patrimonio familiare", i due piatti della collezione
"Antichi Maestri del Cilento" dedicati
quest'anno al "Falegname" e al "Raccoglitore
di olive". Prima dello spettacolo a notte
inoltrata della cabarettista Rosalia Porcaro
che ha presentato i famosi personaggi: Veronica,
operaia in una fabbrica di borse, e
Assundhan, donna afgana del sud, i soci prima
hanno assaggiato il vino novello dell'azienda
vinicola Cobellis, poi hanno partecipato
alla cena organizzata dagli allievi dell'Istituto
Professionale per i Servizi Alberghieri e
della Ristorazione di Castelnuovo Cilento.
Festa del socio della Banca del Cilento
di Pasquale Cerullo
Tra gli altri spettacoli, il concerto di Capodanno
con l’esibizione del coro “Oris Valletta” di Pellare,
del trombettista Nello Salza
6
cronache cilentane politica
gennaio 2008
Dalla parte... del cittadino
Se tra i compiti della Pubblica
Amministrazione c'è anche quello di
corrispondere alle necessità del
comune cittadino, semplificandone gli
atti, gli episodi che stiamo per raccontare
vanno nella direzione esattamente
opposta. Primo episodio. Mattino
di Mercoledì, 26 Dicembre, Stazione
di Vallo della Lucania. Un gruppo
familiare di tre persone si accinge
a prendere il treno regionale per
Salerno. Per il secondo giorno consecutivo,
la biglietteria è chiusa. L'edicola
anche. Non c'è modo di fornirsi
dei biglietti di viaggio. É acquisito che
in questi casi si provvede sul treno,
senza aggravio di spese. O almeno
così è stato finora e tuttora è in altre
regioni d'Italia. Invece no. In Campania
e nel Lazio, spiega il personale di
servizio, chi è sprovvisto di biglietto è
sanzionato con una multa di 33.00
Euro (99 per tutto il gruppo famiglia),
che si aggiunge al normale costo del
viaggio. Alle rimostranze degli utenti
i quali fanno notare come il mancato
possesso del biglietto sia conseguenza
dell'interruzione di un pubblico
servizio (tale dovrebbe essere la possibilità
di acquistare biglietti da viaggio),
il personale oppone prima un
rimprovero per la mancata conoscenza
delle norme della regione Campania
e poi suggerisce, per il futuro, di
provvedere tramite INTERNET,
improvvisando anche una breve lezione
sulle procedure da seguire per chi
è sprovvisto delle necessarie competenze.
Alla fine prevale il buon senso
e si concede ai malcapitati utenti di
comprare i biglietti alla stazione di
Agropoli dove il servizio funziona.
Secondo episodio. Venerdì, 28
Dicembre, Ospedale San Luca di Vallo
della Lucania. Un cittadino, dopo
regolare prenotazione, si presenta al
reparto di competenza per un piccolo
intervento in sala operatoria. Il
responsabile gli comunica invece che
se ne può riparlare solo dopo l'Epifania:
la sala operatoria preposta a quel
tipo di intervento è chiusa per tutto il
periodo delle feste e non può essere
riaperta, trattandosi, tra l'altro, di
cosa non urgente. Nuova prenotazione,
dunque, nuova lista d'attesa, con
tutte le conseguenze del caso per lo
sfortunato cittadino che, magari, aveva
programmato le sue cose fidando
sulla regolarità di un servizio, essenziale
e delicato come dovrebbe essere
quello della salute, se vivessimo in un
paese normale.
Non aggiungiamo alcun commento.
Stazione ferroviaria
e ospedale di Vallo della Lucania:
a Natale chiusi per ferie!
Pisciotta
Approvato dalla Giunta Regionale
della Campania il Piano Integrato
Pioggia di euro sul Comune di
Pisciotta. Il finanziamento è di euro
2.444.800 ed è stato così suddiviso:
euro 1.136.200 per la realizzazione di
un parcheggio in Via Borgo; ed è grazie
a questa somma che Pisciotta, e
non solo d'estate, molto probabilmente
vede la risoluzione di un atavico
problema qual è quello di un'altra
area destinata a parcheggio. Sicuramente,
un modo questo, sinonimo di
vivibilità e sviluppo. Inoltre il finanziamento
prevede 387.300 per l'arredo
urbano, 387.300 per opere di pavimentazione
stradale e 534.000 per la
realizzazione di 6 alloggi di edilizia
residenziale pubblica. Il sindaco di
Pisciotta, Cesare Festa, ha così commentato
questo finanziamento che
può essere considerato una vera
strenna natalizia per i pisciottani:"
L'approvazione del Programma
Integrato da parte della Giunta della
Regione Campania, corona un impegno
che l'Amministrazione Comunale
aveva avviato all'indomani del suo
primo insediamento, vale a dire, nel
mese di maggio del 2005. Si tratta di
un intervento destinato a risolvere
innanzitutto il grave problema della
carenza di parcheggi; sarà, infatti,
realizzato un parcheggio a due piani
nella centrale Via Borgo, a pochi
metri dalla piazza principale. Inoltre
si procederà ad una riqualificazione
urbanistica, edilizia ed ambientale di
tutto il centro storico, a partire dalla
zona dell'ex convento dove il vecchio
edificio scolastico sarà ricostruito per
diventare contenitore di sei appartamenti
da assegnare a giovani coppie
ed a famiglie disagiate. Inoltre la
zona del centro storico sarà oggetto
di un vero e proprio restailyng con
rifacimento della viabilità, sistemazione
della pubblica illuminazione ed
arredo urbano, in sintonia con le particolari
caratteristiche dell'area interessata.
A questo straordinario risultato
siamo pervenuti con l'impegno
innanzitutto dell'assessore all'urbanistica,
Nanni Marsicano, dei tecnici
incaricati e dei funzionari regionali
che sono venuti anche personalmente
a Pisciotta. Desidero, in conclusione,
ringraziare la dottoressa Maria Adinolfi,
dirigente dell'ufficio urbanistico
regionale e tutti i componenti della
giunta regionale, primo fra tutti il
presidente Antonio Sassolino, che,
ciascuno per la propria competenza,
hanno consentito l'approvazione di
uno strumento destinato a rivitalizzare
il "cuore antico" di Pisciotta".
di Nicola De Feo
Mi avevano detto che Velia era
ritornata a nuovo splendore dopo gli
ultimi scavi e così, approfittando di
una breve vacanza durante il periodo
natalizio, ho pensato di recarmici con
alcuni amici per un tuffo nella memoria…
Ma ahimè, che spettacolo si è offerto
ai nostri occhi.
"Chissà perché ogni cosa che è
buona e valida, deve essere sconvolta!":
è questo che ho detto tra me
guardando gli interminabili lavori di
ristrutturazione del parcheggio antistante
gli scavi di Velia. Per la verità il
vecchio parcheggio era funzionale,
pratico, anche bello, se si vuole, nella
sua rusticità, che preparava all'ingresso
agli scavi con la magnifica vista, in
alto, della torre.
Ora è da almeno un anno che è nello
stato di "cantiere". Perché sprecare
tanto danaro per rifare qualcosa
che era già buono? Non era più
opportuno impegnare queste risorse
per altro?
Ma entrando nell'area archeologica,
le sorprese sono aumentate. A
parte la già tanto contestata costruzione
avveniristica della biglietteria e
accessori, ciò che ci ha colpito è l'abbandono
totale e nello stesso tempo
le imponenti strutture metalliche
degne di grattacieli collocate per cercare
di coprire i nuovi scavi, abbandonati
ovviamente a se stessi.
E ancora: la Via Sacra che a Parmenide
ispirò poesia universale, è lì nel
più totale abbandono perché un masso
ha "osato", più di un anno fa,
posarcisi sopra e… guai a chi lo tocca!
E' lì in attesa della messa in sicurezza
dell'intera area, dei soldi che
non arrivano, degli appetitosi progetti
faraonici… Quando si dice: duro
come la pietra… per la verità, dopo
tutto, costituisce un nuovo look.
Viene spontaneo chiederci: a chi
giova tutto questo? E' questo il parco
archeologico patrimonio dell'UNESCO?
E infine, che ci dovrebbero venire
a fare i turisti in tanto squallore?
Tempo fa sentii un funzionario della
Soprintendenza che sosteneva come
fosse necessario chiudere gli scavi ai
turisti e riservarli solo agli studiosi:
ottima soluzione, almeno per Velia,
visto lo stato in cui giacciono. Ma il
risultato di tanti affannosi studi li
vedete da qualche parte?
Nelle foto:
a sinistra, gli eterni ed inutili lavori
del nuovo parcheggio; al centro il
masso crollato sulla Via Sacra da più
di un anno e ancora non rimosso per
cui la zona è transennata; in basso, le
imponenti strutture metalliche che
coprono qualche metro dei nuovi scavi
Elea-Velia
L’abbandono è qui!
di Antonio Di Luccio
7
cronache cilentane protagonisti
gennaio 2008
Castellabate
Quarantacinquesimo anniversario
della morte del latinista monsignor
Luigi Guercio
Due Salati della Guardia Reale
Napoletana nella campagna di
Russia del 1812
Come contribuirono a salvare la vita a Napoleone
Il 9 novembre del 1962 si spense
a Salerno il sacerdote e umanista
Monsignor Luigi Guercio, uno dei
maggiori rappresentanti contemporanei
del cosiddetto "latino vivente",
fulgido astro della letteratura latina
del Novecento che con le sue virtù
intellettuali caratterizzò la vita culturale
della provincia salernitana. Fu
una figura cara a parecchi salernitani,
in modo particolare agli ex allievi del
glorioso liceo classico "Torquato Tasso",
dove il Guercio assunse per alcuni
anni l'incarico di preside fino al
1952, anno del suo collocamento a
riposo per raggiunti limiti di età, dopo
ben 42 anni di attività educativa spesi
ad insegnare nei vari licei italiani.
Nonostante che sia trascorso quasi
mezzo secolo dalla sua morte, Monsignor
Luigi Guercio rimane per molti
un personaggio ignorato, quasi sconosciuto
al vasto pubblico, in modo
particolare tra i giovani. Nato a Santa
Maria di Castellabate il 17 gennaio
1882, nonostante i forti legami con la
terra d'origine decise di vivere il resto
della sua vita a Salerno, la sua seconda
patria, risiedendo in un appartamento
situato sull'elegante lungomare
Trieste, che indubbiamente contribuì
alla sua ispirazione letteraria.
All'indomani della sua morte, che
sconvolse il mondo culturale di quell'epoca,
si pensò di onorare la sua
memoria ricordandolo nella toponomastica
locale. La municipalità di
Salerno, oltre a far seppellire le sue
spoglie mortali nel recinto degli uomini
illustri, gli intitolò una strada molto
frequentata nel centro cittadino,
mentre a Castellabate furono a lui
dedicate la piazza ubicata di fronte
alla casa natale e la Scuola Media
della frazione Santa Maria. Dopo
questi onori resi dalle due civiche
amministrazioni e l'antologia dal titolo
"Scritti vari", che raccoglie le sue
più importanti composizioni letterarie
sia in latino che in italiano (pubblicata
nel 1964 su istanza della Giunta
comunale di Salerno) nessuna iniziativa
è stata promossa per rivalutare l'opera
e l'ingegno di Monsignor Luigi
Guercio, a parte una breve biografia
che il docente universitario Riccardo
Avallone fece stampare nel 1982 in
occasione del ventesimo anniversario
della sua scomparsa. Anche il mondo
accademico salernitano sembra di
aver dimenticato la personalità del
Guercio che fu autore di una vasta
produzione letteraria quasi completamente
ignorata dagli studiosi attuali,
addirittura irreperibile. A parte qualche
pubblicazione conservata nella
Biblioteca Provinciale di Salerno, si
ignora dove siano stati trasferiti i suoi
manoscritti originali e mai pubblicati,
che potrebbero essere utili per qualche
laureando in materie letterarie.
Se tutto questo materiale è finito nelle
mani di qualche famiglia legata da
rapporti di amicizia a quest'umile
sacerdote, come mai non si pensa di
restituirlo a qualche archivio pubblico,
permettendo agli studiosi di esaminarlo?
Ciò che attualmente possiamo
affermare è il fatto che a distanza di
circa mezzo secolo dalla morte di
Monsignor Luigi Guercio, si continua
a trascurare la vita e l'attività letteraria
di un umanista che con la sua vita
diede lustro alle sue due patrie:
Castellabate e Salerno.
di Angelo Mazzeo
Nella Guardia Reale Napoletana
militavano Andrea e Michele
Salati che, pur appartenenti
per via indiretta alla stessa famiglia,
furono coinvolti in situazioni analoghe
dalla dura vita militare.
Andrea Salati nacque a Gioi il
5/6/1790, figlio di Giovanni e di
Mariangela de Marinis. Andrea a 20
anni, il 5 marzo 1810 prese servizio
nelle Guardie d'Onore del Re (A.S.N.) Il
mio prozio Michele nacque a Matera
l'8 aprile 1789, figlio dell'U.J.D. Stefano
Salati e di Raffaella Cassotti.
La vita di Michele fu breve, durò 24
o 25 anni. Si narra in famiglia che
lasciò gli studi al seminario di Matera e
si trasferì a cavallo a Napoli ove si
arruolò nel 1° Rtg. Veliti a Cavallo della
Guardia che si era costituito nel 1808.
Nel 1812 uno Squadrone del 2' Reggimento
Veliti e uno Squadrone del 1°
Rgt. Veliti formarono un reggimento
provvisorio agli ordini del Colonnello
Larroque del 1° Rtg. per essere inviati
in Russia.
Valicate le Alpi il 4 dicembre il contingente
napoletano giunse a Wilna in
Lituania tra cui i Veliti a Cavallo e le
Guardie d'Onore con il compito di
andare incontro alla grande Armata e
proteggerne la ritirata. Alla Cavalleria
Napoletana toccò l'onore di salvare la
vita a Napoleone e di scortarlo nella
notte per lungo tratto di strada.
Verso la mezzanotte la slitta con
Napoleone arrivò nel villaggio di
Ochmjana ove essi erano accampati. La
strada per Wilna poteva essere bloccata,
ma la decisione fu rapida: "si parte
subito". Un testimone oculare narra:
"Al momento della partenza, sono le
due del mattino, gli squadroni con l'eccezione
di una compagnia, che fungerà
da avanguardia, circondano la carrozza.
Fieri dell'alto compito affidato, hanno
indossato la grande uniforme senza
mantello, come prescrive il regolamento
sulle scorte d'onore…. I cavalieri
avanzano al trotto con grande difficoltà,
in alcuni tratti la strada è ricoperta
da uno spesso strato di neve che rallenta
notevolmente la marcia e mette a
dura prova sia gli uomini sia i cavalli; il
freddo è glaciale, la temperatura raggiunge
i 20 gradi sotto lo zero. Da
Ochmjana a Vilna sono circa 40 Km e
la carrozza vi arriva alle 10 del 6
(dicembre).
Sono otto ore di viaggio tremendo
che assottigliano ad ogni chilometro il
contingente Napoletano: le prime vittime
sono i cavalli che sfiancati stramazzano
sulla neve. I cavalieri appiedati
sono abbandonati a se stessi, ed a questo
si deve l'alto numero di uomini,
101 Veliti e 162 Guardie d'Onore, che
verranno fatti prigionieri dai Russi. I
morti per il freddo ammontarono a 43,
la maggior parte di quelli che giungono
a Wilna hanno arti congelati o quasi,
tra gli altri anche i due Colonnelli Campana
e Roccaromana. Gli squadroni
Napoletani sconfitti dal freddo glaciale,
menomati nell'organico e rimasti quasi
senza cavalli, non sono più in grado di
proseguire come scorta dell'Imperatore.
Loro malgrado sono costretti a
restare a Wilna".
La breve spedizione distrusse la
cavalleria Napoletana.
Michele Salati fu fatto prigioniero,
ma gli sforzi di quella notte gli costarono
la vita: "..fu notato nella matricola
del 1° Reggimento Veliti come prigioniero
di guerra nè ha mandato giammai
sue notizie; per cui temendosi a
giusta ragione la sua morte....
"(A.S.M.).
Andrea invece, finita la campagna di
Russia, partecipa alla campagna d'Italia;
il 7 settembre 1814 è nominato Brigadiere
e il 26 Maresciallo d'Alloggio
capo. (A.S.N.). Tale data presenta una
supplica al Re di tener conto della sua
anzianità di servizio nella Guardia d'Onore,
" ed il merito di tre campagne in
Calabria, in Russia ed in Italia" in cui
chiede di essere promosso al grado di
Ufficiale nella Linea (Fanteria). Allegati
a tale richiesta vi sono due attestati di
merito alla sua carriera: un del 27
luglio 1814 del principe di Campana,
Colonnello del Reggimento delle Guardi
d'Onore, che lo aveva avuto alle sue
dipendenze nella campagna di Calabria
e di Russia; l'altra datata 28 luglio a firma
del suo Capo Squadrone che ricorda
quando nella campagna d'Italia
comandava uno squadrone.
Ma la domanda non fu accolta.
Al crollo di Napoleone, segue la
disfatta di Tolentino, la capitolazione di
Casa Lanza, la restaurazione Borbonica.
Nel giugno 1815, Re Ferdinando
ritorna a Napoli, ordina lo scioglimento
dell'esercito murattiano e dispone la
riorganizzazione del nuovo, con la
fusione dei due elementi, quelli borbonici
e quelli murattiani.
Andrea chiese di essere dimesso
rifiutando di far parte dell'esercito Borbonico.
Fu notato il 12 agosto 1815
nello "Stato degli individui della
dismessa Compagnia delle Guardie del
Corpo che decidono essere esentati dal
Real servizio con congedi assoluti"
Si narra che rientrato in paese si diede
alla cura dei beni di famiglia e fu
eletto, in considerazione dei suoi trascorsi,
più volte Sindaco di Gioi.
di Ariberto Salati
L’uomo vive
interagendo
con il tempo,
riempiendo la
propria vita
con spazi temporali
dedicati
agli interessi
più disparati.
L’indifferenza
rispetta
all’impegno
sociale lascia
spazi temporali incolmati rendendo la vita dell’uomo parzialmente
vuota. Bisogna vincere l’indifferenza, uscire dall’insano egoismo
per accedere in una sorta di egoismo altruistico che trovi nel
benessere altrui il proprio benessere.
In questo modo la società trarrebbe miglior vita dalle nostre vite
migliorate e Noi che abbiamo il tempo della vita limitato, avremmo
dato più vita alla vita.
Proviamoci.
Elena e Nicola Velotti
“Un simpatico augurio di due cilentani di adozione con la speranza che
tra gli altri lo leggano i nostri ineffabili rappresentanti istituzionali”
8
cronache cilentane primopiano
gennaio 2008
Il 29 dicembre u.s. si è tenuto ad
Agropoli, nell'aula consiliare, un
riuscitissimo convegno sul
tema: "I prodotti agroalimentari
tipici del Cilento nell'economia
della Provincia di Salerno", organizzato
dal Centro di Promozione
Culturale per il Cilento con il
patrocinio della Provincia di Salerno
e del Comune di Agropoli.
Il numeroso pubblico accorso
alla manifestazione ne ha segnato
il gradimento e ha mostrato come
ogni fascia sociale è sensibile a
questa tematica.
La valorizzazione e la commercializzazione
dei prodotti tipici di
qualità possano rappresentare il
futuro economico della nostra terra:
è stato questo il senso dei qualificati
interventi che hanno animato
le relazioni, confluite poi
negli "Atti" a stampa che rappresentano
la testimonianza e il prodotto
scientifico scaturito dall'iniziativa.
Hanno recato i saluti istituzionali
l'avv. FRANCO ALFIERI, Sindaco
della Città di Agropoli, l'avv. PIETRO
LISI, Vice Sindaco del Comune
di Stella Cilento; il Geom.
PASQUALE QUAGLIA, Presidente
del Consorzio di Bonifica "Sinistra
Sele", l'avv. EUGENIO BENEVENTO,
Assessore alle attività produttive
del Comune di Agropoli, mentre
il consigliere provinciale dott.
PASQUALE D'ACUNZI ha porto i
saluti dell'On. ANGELO VILLANI,
Presidente della Provincia di Salerno.
Agro
Convegno sui prodotti agroa
La valorizzazione e la commercializzazione dei prodotti tipici di qu
Dopo una breve introduzione
fatta dal Prof. AMEDEO
LA GRECA, Presidente del
Centro di Promozione Culturale
per il Cilento, sono seguite le prime
due relazioni a carattere storico
come segno di una continuità
che affonda le radici in una tradizione
millenaria, fatte da Dott.
DOMENICO IENNA, (Antropologo
e Giornalista) dal titolo "Il boccone
dell'emigrante. Incontro / scontro
di culture nel piatto" che ha
tratto spunto dal bellissimo libro
del dott. Domenico Chieffallo sulle
lettere degli emigrati, e dal
Dott. ANTONIO CAPANO (Deputazione
di Storia Patria per la Lucania)
su "L'alimentazione nei
Comuni cilentani attraverso la
statistica murattiana del 1811".
Si è poi entrati nel tema specifico
con l'Arch. EMILIO PROTA (Presidente
della commissione attività
produttive - S.U.A.P. del Comune
di Agropoli) che trattato di "La
ruralità nelle attività produttive"
e quindi il Dr. LUIGI CRISPINO
(Storico della Medicina, Presidente
della commissione lavoro della
Provincia di Salerno) che relazionato
su uno dei filoni portanti dell'economia
antica del nostro territorio
e che oggi riprende in tutta
la sua bontà, "La fichicoltura nella
storia economica del Cilento";
Il moderatore del convegno Francesco Crispino
Il Sindaco di Agropoli, avv. Franco Alfieri
Pietro Lisi Pasquale Quaglia
Un momento del concerto di Santino Scarpa
9
cronache cilentane primo piano
gennaio 2008
opoli
alimentari tipici del Cilento
ualità possano rappresentare il futuro economico della nostra terra
è stata poi la volta dell'On.
PASQUALE D'ACUNZI (Presidente
del Consorzio di tutela e valorizzazione
del "San Marzano
d.o.p.") che ha relazionato su "La
valenza del pomodoro nell'alimentazione
e nell'economia salernitana";
quindi il Dott. Agr. VINCENZO
POLITO (Presidente Strade
del vino del Cilento) ha intrattenuto
il pubblico con un'interessante
relazione su "La viticoltura
nel Cilento: realtà e prospettive"
non mancando di puntualizzare le
inadempienze degli organi competenti
e le ostruzioni ancora in
atto da parte degli organi di stampa;
poi il Dr. ANTONIO MARROCCO
(Responsabile della qualità
dell'olio della Cooperativa "Nuovo
Cilento") ha riscosso gli
applausi del pubblico con alcune
osservazioni estemporanee inerenti
il tema specifico "Aspetti
qualitativi dell'olio di olive"; quindi
il giovane Dott. MAURIZIO
CUONO (dottore in scienze e tecnologie
alimentari) il quale ha
trattato di un alimento che dopo
anni di dimenticanza si sta di nuovo
affermando, "I ceci nell'economia
di una piccola realtà rurale
del Cilento"; infine la Sign. IRMA
DI SESSA (laureanda in scienze e
tecnologie alimentari) ha relazionato
su "Analisi del costo e della
redditività della produzione del
latte di bufala".
Moderatore della manifestazione
è stato il dott. FRANCESCO
CRISPINO, Assessore all'Identità
Culturale del Comune di Agropoli.
A chiusura, si è tenuto il Concerto
"Alma Cilenti" nel quale il
Domenico Ienna
Antonio Marrocco
Luigi Crispino
Antonio Capano
Enzo Polito
Pasquale D’Acunzi
Irma Di Sessa e Maurizio Cuono
Emilio Prota ed Eugenio Benevento
Organizzato dal Centro di Promozione Culturale per il
Cilento con il patrocino della Provincia di Salerno e del
Comune di Agropoli
M° SANTINO SCARPA ha interpretato
i Canti popolari antichi del
Cilento. Il concerto ha avuto grande
consenso di pubblico per l’originalità
delle musiche proposte
perlopiù non conosciute agli
astanti i quali hanno gradito in
particolare la ricerca a carattere
etnomusicale e di recupero dei
testi. Ricordiamo che “Alma Cilenti”
è anche il titolo dell’ultimo CD
edito dal Centro di Promozione
Culturale per il Cilento che ha
avuto la presentazione di Gillo
Dorfless e la recensione del premio
Nobel Dario Fo.
A conclusione della manifestazione
è stata aperta la MOSTRA
con degustazione di prodotti alimentari
tipici a cura dell'azienda
"ANTICHE FATTORIE CILENTANE".
Sono state presentate le
novità agroalimentari dell’azienda
abilmente servite in un buffet dalla
titolare Patrizia Postiglione.
Tutte le relazioni nel loro testo
integrale sono state pubblicare
sul libro degli “Atti” che è possibile
richiedere (gratuitamente) al
numero telefonico 0974 904183
entro e non oltre il 29 febbraio
2008.
Una serata, dunque, pregnante
di idee, stimoli e proposte che gli
amministratori dovrebbero far
propri nell'ambito di una programmazione
specifica che garantisca
non solo una "presenza"
qualificata sul territorio, ma anche
criteri per una corretta incidenza
sull'economia locale in prospettiva
di una più omogenea e qualificata
proposta internazionale -
avendone le qualità - dei nostri
prodotti tipici e di qualità.
Gli organizzatori
vi aspettano a marzo per
la presentazione ufficiale
degli “Atti” nell’Aula
Consiliare del Comune di
Agropoli
10
cronache cilentane paesi
gennaio 2008
Ore 18 del 24 dicembre 2007.
In piazza degli Eroi a Pellare
si rinnova l'appuntamento
con la tradizione. C'e l'accensione del
"focaro", il grande falò della sera
della vigilia di Natale. È un'usanza
diffusa in molti paesi del Cilento, ma
a Pellare e Moio assume connotati
ancor più peculiari. Ad innescare la
grande pira nella piazza del centro
storico è, secondo un costume secolare,
il più anziano del paese. Nel Natale
appena trascorso il compito è toccato
ad Antonio Stifano, classe 1911,
arzillo vecchietto che torcia alla mano
ha dato vita al focaro.
Incerta è l'origine di questa tradizione,
considerata anche l'assenza di
documenti scritti con riferimenti specifici
al contesto. Potrebbe trattarsi di
un richiamo alla memoria storica del
paese o alla saggezza popolare o
molto più semplicemente l'anziano
che accende il fuoco incarnerebbe il
paese intero che da vita al falò. "Il
vecchio de paese è un po' il simbolo
dell'intera comunità locale - spiega
Giuseppe Stifano, studioso della storia
locale - D'altro canto nei secoli
passati, quando non vi erano ancora
precise e stabili entità amministrative
e politiche era forse proprio l'anziano
il riferimento comune del paese".
Quanto alle radici del focaro più in
generale, gli elementi profani si
mescolano alla religiosità popolare.
"È probabile che qui - continua Stifano
- l'usanza abbia le sue radici nel
Medioevo, quando i pastori del posto
si riscaldavano prima di recarsi alla
messa di Natale facendo ardere all'aperto
cumuli di legna".
di Bartolomeo Ruggiero
In molti paesi del Cilento si festeggia, il 6 dicembre, S. Nicola; ma a Pollica
tale solennità ha un'importanza particolare, perché la parrocchia è intitolata
al Santo di Mira.
E' merito del Comitato aver, da alcuni anni, programmato la festa, oltre
che con le celebrazioni religiose, anche con un concerto serale di musica
classica di alto livello.
Quest'anno è si è esibita l'orchestra di fiati "Città di Bari" diretta dal M°
Pasquale Aiezza. In programma brani sinfonici e una selezione di celebre
romanze tratte da La Traviata, Il Trovatore, il Nubucco, La Tosca e La
Cavalleria Rusticana.
Bravissimi i giovani cantanti: i soprani Silvana Tamaio e Cecilia Videtta, il baritono
Tommaso Morelli ed il tenore asiatico Il-Mo-Yang.
Pollica ricorderà la festa del Santo protettore del 2007 anche per una tragica
coincidenza: proprio nel giorno dei festeggiamenti si sono svolti i funerali del Presidente
del Comitato Pierino Pepe.
“Tartarugando”
Il 21 dicembre nel Castello dell'Abate a Castellabate si è
svolta la cerimonia di premiazione per il concorso
"Tartarugando 2007".
Il concorso è stato organizzato
sul tema della salvaguardia
delle tartarughe marine e dei
loro preziosi habitat da Legambiente,
Comune di Castellabate
e Parco nazionale del Cilento e
Vallo di Diano, a un anno dall'eccezionale
evento della deposizione
e della nascita di tartarughe
marine caretta caretta
sulla spiaggia di Ogliastro Marina
nell'estate 2006.
Negli ultimi mesi sono circa
600 gli elaborati pervenuti dall'intera
regione, ma solo 20 i
premiati, tutti primi ex aequo,
con il conferimento a ciascuno
di una borsa di studio
di 200
e u r o ,
messa a disposizione
dall'Assessorato
alle
a t t i v i t à
produttive
della
Regione
Campania
guidato da
Andrea Cozzolino.
Presenti alla
cerimonia di consegna
dei premi Sabatino
Veneri, responsabile nazionale Settore
mare di Legambiente, Antonio Nicoletti,
responsabile nazionale Aree protette
di Legambiente, Michele Buonomo,
presidente di Legambiente Campania,
un rappresentante del Csv Salerno, il
commissario del Parco nazionale del
Cilento Giuseppe Tarallo, il sindaco di
Castellabate Costabile Maurano, gli
assessori al turismo e alla cultura Luisa
Maiuri e Alessandro Lo Schiavo, il presidente
del circolo di Castellabate di
Legambiente Pasquale Colella e il
responsabile tecnico Alfonso Piccirillo.
La cerimonia ha offerto ai presenti
l'occasione di salutare il commissario
del Parco, Giuseppe Tarallo, vicino alla
scadenza del suo incarico, e di ringraziarlo
del lavoro svolto negli ultimi 6
anni alla guida dell'area protetta del
Cilento.
Scopo del concorso, alla sua seconda
edizione, quello di diffondere le conoscenze
sulle tartarughe marine che,
dopo aver navigato nei nostri mari per
più di 200 milioni di anni,
rischiano oggi di estinguersi
a causa delle
attività umane
(pesca intensiva,
inquinamento,
alter
a z i o n e
degli habitat
marini e
terrestri),
ovvero sens
i b i l i z z a r e
studenti, cittadini
e turisti alle
problematiche dell'ambiente
marino, stimolandoli
alla ricerca di possibili
soluzioni per la conservazione delle
specie e dell'ecosistema stesso, sempre
più messo in pericolo dalle attività
antropiche.
I partecipanti, alunni o professionisti
delle arti figurative, suddivisi per sezioni,
potevano presentare un disegno
libero realizzato con qualsiasi tecnica.
Sognando Cannicchio
Tra il mare e la collina
Una casa nel verde immersa e nella
luce
Questa luce che ai Greci qui approdati
Insegnò a immaginare il vero
Non buen retiro ma sobria dimora
Agli amici aperta, accogliente
Alcuni libri buoni, scelti tra i molti
Abbandonati al Nord tra brume e umido
Un poco pensando, un poco leggendo
Un poco ripulendo e adattando
Nei vasi la terra per odorose piante
Basilico salvia e rosmarini
Buganvillea sul cancello socchiuso
E lavanda se cresce verso la soglia
Dove tu sta leggendo e pensando
A Lucia grande e sicura…
Domenico Canciani
Festeggiamenti in onore di S. Nicola
Ritorna la tradizione
del “focaro” e il “vecchio”
> Pellare
> Castellabate > PollicaPioppi -
La scomparsa di Giuseppe Ripoli (
Peppiniello)
Nel mese di dicembre, a Pioppi, è venuto a mancare Giuseppe Ripoli meglio conosciuto
come Peppiniello. A cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70 fu tra i primi a intuire che il
paese era avviato verso lo sviluppo turistico. Avviò infatti due attività commerciali,
impiantò la prima edicola per giornali e libri, aprì un negozio “Tutto per la casa” ma
innanzitutto la sua attività va ricordata per l’apertura del ristorante “Il trinchetto”
che, grazie alla bontà della cucina, richiamava gente da varie zone. In questo ristorante
si fermò, tra tanti noti personaggi, anche Mike Bongiorno.
Alla moglie Emilia, ai figli Raffaele e Andrea le condoglianze di Cronache Cilentane.
11
cronache cilentane paesi
gennaio 2008
Ecco il nuovo baby
consiglio e Sindaco
La lunga mano dei “signori invisibili”
Si chiama Gianmarco Nicoletta, ha
13 anni e frequenta la classe III B
presso l'istituto comprensivo "Luigi
Guercio" di Santa Maria di Castellabate.
Il 7 dicembre u.s. è stato eletto
dai rappresentanti degli studenti
come baby sindaco dei ragazzi.
L'elezione è avvenuta nel corso del
primo baby consiglio che si è svolto
stamattina presso la casa comunale
di Santa Maria. Gianmarco prende il
posto di Elsa Cardullo, che ha indossato
la fascia di sindaco dei ragazzi
per lo scorso anno scolastico.
Nel programma del nuovo primo
cittadino l'ampliamento degli spazi
pubblici a disposizione dei ragazzi.
All'atto dell'insediamento, Gianmarco
Nicoletta ha nominato anche gli
assessori che lo affiancheranno nella
Giunta, ovvero Sofia Aiuto (Santa
Maria), Elsa Cardullo (San Marco),
Francesco Di Gregorio (Santa Maria),
Lucia Chiariello (Santa Maria), Marco
Di Paola (San Marco), Raffaello Di
Gregorio (Santa Maria). Gli altri componenti
del baby consiglio, eletti nei
giorni scorsi dagli allievi degli istituti
comprensivi n. 147 "R. Leoncavallo"
di Castellabate - San Marco e n. 148
"L. Guercio" di Santa Maria, sono
Dionea Di Lieto (San Marco), Umberto
Lembo (San Marco), Enrica Niglio
(Santa Maria), Federica Di Bartolomeo
(Castellabate), Vittoria Martuscelli
(Santa Maria), Marianna Severino
(Castellabate), Costabile La Pastina
(Castellabate), Tullio Coppola
(Santa Maria), Giulio Di Scola (Castellabate).
La prima riunione del Consiglio
dei ragazzi e le operazioni di
voto, cui ha assistito una rappresentanza
delle scolaresche, sono state
coordinate dal sindaco Costabile
Maurano, affiancato dall'assessore
alla Cultura Alessandro Lo Schiavo,
dal dirigente scolastico dell'istituto
Luigi Guercio, Maria Masella, e da
una rappresentanza delle forze dell'ordine,
in particolare il luogotenente
Salvatore Martuscelli del comando
compagnia della Guardia di finanza di
Agropoli e i vigili urbani del Comune
di Castellabate.
> Castellabate
Borgo delle favole
Un libro che Biagio Fioretti dedica ai Pisciottani
Circa vent'anni or sono,
dalle colonne del
nostro giornale,
denunciammo il fatto che
Acciaroli era diventato (tra
l'indifferenza dei politici e
amministratori di allora) luogo
per il soggiorno obbligato di
due noti esponenti dalla
Ndrangheta calabrese. Forse
la nostra forte denuncia, forse
una presa di coscienza di qualcuno
che allora contava molto
nonché il gioco delle "opportunità"
politiche, fece sì che
questo sconcio dopo qualche
mese venisse finalmente tolto
alla bella marina cilentana:
bella nell'aspetto, allora come
oggi, ma il cui animus era ed è
incline a parare lì dove tira il
vento… specie con i nuovi personaggi
che in questo ventennio si sono
affacciati alla ribalta politica, economica,
sociale e perfino religiosa.
Quella breve avventura di una sì
illustre presenza, valse al nostro paese
qualche "merito": era uno spettacolo
vedere tale brava gente giocare
al bar, al centro di ammirati cittadini,
tra i quali non mancava qualche "bella"
del momento soggiogata dal
fascino di cotanto personaggio.
Poi l'incanto finì. Ma qualcuno allora
disse che in paese era rimasta traccia
della loro presenza.
Noi, per la verità, non abbiamo mai
creduto a tali dicerìe: ma se traccia è
rimasta, certamente lo è in qualcuno
nel quale i fatti non vengono cancellati
dai nuovi venti, e ve n'é una,
oggettivamente ben più grave di
quella cui taluni si riferivano: è il
ricordo del paese di allora indifferente,
o meglio "ospitale" come non
mai, un senso di ospitalità da far invidia
a quella degli antichi Greci che
temevano di provocare le ire di Giove
se non accoglievano con ogni onore il
forestiero, chiunque egli fosse. E il
"giove" di allora aveva deciso che
Acciaroli - come altri paesi del Cilento
- erano i lunghi più adatti per il soggiorno
di si' brava gente, onde non si
dicesse che il Cilento rimaneva sempre
arretrato…..
Me faide trasversali vennero in aiuto
alla dura lotta dello Stato contro le
mani invisibili e qualche successo
riempì e riempie le prime pagine dei
giornali.
E' il caso di quello occorso alla
metà di dicembre circa gli arresti in
Calabria. Cosa ha a che fare Acciaroli
con questi ultimi fattacci?
Provate a pensarci.
di Amedeo La Greca
Straordinaria strenna natalizia
per Pisciotta ed i pisciottani. Il 28
dicembre, nell'atrio dello splendido
Istituto Comprensivo "Alessandro
Pinto" del borgo cilentano,
il dottor Biagio Fioretti, ha
presentato il libro "Borgodellefavole".
Sì, è scritto tutto attaccato.
Il Borgo di cui si parla è Pisciotta
che vide questo spilungone di Torre
Annunziata, calpestarne, per la prima volta,
per amore, le "petre" di Piazza Pinto,
il 13 maggio del 1990. Giorno dell'apparizione
della Madonna ai tre pastorelli a
Fatima. Ed il Fioretti al popolo pisciottano,
apparve, fin dai primi contatti, un
introverso e per molti anche un lunatico.
Una persona schiva che passeggiava in
lungo e largo per il paese e che si comportava
come il passero solitario di leopardiana
memoria, con in bocca il suo
immancabile sigaro toscano. Forse il suo
comportamento era il bearsi di essere
approdato su di un'isola felice, o per dirla
con sue parole, su un'hisola, scritta con
l'acca davanti per un suo vezzo, che "si
coprì di boschi e acque cristalline, fu uno
stato d'animo, non più il fortino in cui
difendersi, una dimensione aperta alle
persone che sentiva vicine, che amava, a
cui voleva bene; un ritrovarsi finalmente,
dopo un vissuto nel paese di Gomorra.
L'incredulità nel sapersi in salvo, lontano
da orchi e mammoni e nello stesso tempo
lo stupore di vivere in un paese i cui ritmi,
ambiti, sentori, pietre, sono altri e prossimi
al sogno, alla favola". Ed ecco perché
il neologismo borgodellefavole riferito a
Pisciotta. Il forte amore per Pisciotta lo ha
portato di conseguenza a legare con i
pisciottani grazie anche ad uno straordinario
percorso di fede. Il sito di Pisciotta
on line gli ha offerto, qualche anno fa,
una meravigliosa opportunità, e grazie
alla rubrica che porta il titolo di "Grani di
Senape", il borgo cilentano e, non solo,
ha scoperto un Fioretti dotato di una
"penna magica". Qualche amico più volte
lo ha incoraggiato a raccogliere i suoi
scritti in un libro ed oggi il lungo sogno
diventa realtà. Fioretti definisce il suo
libro un album, arricchito con opere fotografiche
e non dei maestri Antonio Baglivo,
Pio Peruzzini ed Antonio Petti che con
le loro professionalità hanno conferito a
questo libro-album l'essenza di capolavoro.
Chi lo legge vive una doppia emozione:
da un lato pare di entrare in una favola
e dall'altro, sembra di assistere ad un
film del neo realismo. Infine e non per
ultimo parte di questi scritti sembrano
novelle del verismo verghiano in cui i vinti
diventano i vincitori lasciando una traccia
indelebile del proprio vissuto.
Nicola De Feo
> Pisciotta Nutrito programma natalizio
proposto dall’Amministrazione
Davvero un bel programma
per le festività natalizie quello
proposto ed organizzato dall'Amministrazione
Comunale di Castel
San Lorenzo, retta da Michele
Lavecchia, in collaborazione con
tutte le associazioni operanti sul
territorio. Dopo la VII Sagra dell'olio
extravergine di oliva e del
vino novello, che si è svolta in
Piazza Umberto I nei giorni 22 e
23 dicembre, e la festa dedicata
agli anziani, il 23, che invece si è
svolta con la regia dell'assessorato
alle Politiche Sociali retto da
Natalino Fiore nello storico edificio
scolastico "Beniamino Tesauro",
denominata "Anziani Insieme",
il 28 è stata la volta per
l'appuntamento alla Chiesa Madre con
un concerto polifonico. Il programma
natalizio è stato realizzato dal comune e
dal CTS (Comitato Temporaneo di Scopo)
- composto da tutte le associazioni del
paese: "Cast il mulino", "Pro-loco", "La
margherita", "Sempre giovani", "Oratorio
San Giovanni Battista", "Associazione
Ippico Civile", "Legambiente",
"Castellonline", "La maschera", "Associazione
sportiva Castel San Lorenzo".
Il 2 gennaio le associazioni del CTS si
sono date appuntamento allo storico edificio
"Beniamino Tesauro", per il "cin cin
con le associazioni", cui ha fatto seguito
uno spettacolo musicale. Il 5 gennaio, il
ciclo di appuntamenti si è poi concluso
con la sfilata delle "Majorette di Castel
San Lorenzo", e "aspettando la befana".
L'amministrazione comunale naturalmente
ha provveduto ad installare le
luminarie e a far dono agli anziani del
paese di panettone e spumante. Non
poteva mancare la presenza di un simpatico
Babbo Natale che ha gira per le vie
del paese distribuendo caramelle ai bambini.
di Annavelia Salerno
> Acciaroli
> Castel San Lorenzo
12
cronache cilentane promozioni
gennaio 2008
La mattina del 2 novembre 2006 l'imbarcazione
da diporto di 22 metri Atlantic
Tigress si incagliò nei pressi dell'isolotto
di Punta Licosa. Difficili le operazioni
di soccorso condotte dalla guardia
costiera che riuscì a portare in salvo le
due persone presenti a bordo. Nei giorni
immediatamente successivi, grazie al
tempestivo intervento di una ditta specializzata,
fu evitato il disastro ambientale
con l'allibo di 1.000 litri di nafta e
6.000 litri di acque oleose di sentina.
Inoltre, il disincaglio dell'unità fu affidato
dai proprietari al cantiere nautico
Schiavone di Acciaroli. Ma, considerata
la posizione dello scafo incagliatosi sull'isola,
il recupero totale dell'imbarcazione
è risultato da
subito problematico.
I materiali inquinanti
sono stati
rimossi, mentre il
resto dello scafo è
stato tagliato in più
parti per il successivo
recupero con un
idoneo motopontone.
Quest'ultimo
però è stato difficile
da reperire, in
quanto la costa presenta
una secca di
200 metri profonda
circa 120 centimetri, per cui era necessario
utilizzare un mezzo con pescaggio
inferiore a 1 metro.
Finalmente la risoluzione della vicenda
con un impegno formale assunto alla
ditta Schiamone. Presso la casa comunale
di S. Maria di Castellabate ove si è
tenuta una riunione tecnica consultiva,
promossa dal sindaco Costabile Maurano
per fare il punto della situazione e
decidere le azioni degli organi competenti.
Vi hanno partecipato il capo del
compartimento marittimo di Salerno,
capitano di vascello Vincenzo De Luca,
il capo del circondario marittimo, tenente
di vascello Maurizio Vitale, il comandante
dell'ufficio locale marittimo di S.
Maria Mario Cafarelli, l'assessore al
mare Marco Di Biasi e il titolare del cantiere
nautico Schiavone incaricato alla
rimozione, Giovanni Schiavone.
Il titolare del cantiere davanti alle
autorità presenti ha assunto formale
impegno alla rimozione dell'imbarcazione
grazie all'utilizzo del motopontone
Bayonne della società Strigari & C. che
materialmente effettuerà il recupero
entro il prossimo 20 febbraio, salvo
condizioni meteo-marine avverse. La
società Strigari è una ditta altamente
qualificata e specializzata nel recupero
di imbarcazioni e già in passato ha
rimosso altre barche, anche di dimensioni
maggiori, incagliatesi in zona. La
complessità delle operazioni a Punta
Licosa ha reso necessario l'intervento
del motopontone Bayonne, mezzo di
ultimissima generazione con pescaggio
di 90 centimetri e di grande affidabilità,
comandato dall'esperto comandante
Imbesi.
Grazie all'azione sinergica del Comune
di Castellabate e del Compartimento
marittimo di Salerno saranno dunque
definitivamente rimosse le parti rimanenti
del relitto.
L'impegno della ditta incaricata al
summit svoltosi
al Comune di Castellabate
Il relitto a Punta Licosa, incontro tecnico
risolutivo tenutosi il 5 dicembre
u.s. al Comune di Castellabate. La
ditta incaricata dalla società proprietaria
si è impegnata a concludere le
complesse operazioni di rimozione
entro il 20 febbraio, condizioni meteomarine
permettendo.
Quasi due ore e mezzo di spettacolo, mercoledì
19 dicembre 2007 nell'aula consiliare
del Comune, con l'esibizione dei nonni del
Centro Sociale Polivalente città di Agropoli.
La serata ha visto il patrocinio dell'assessore
alla solidarietà sociale Angelo Coccaro e del
sindaco avvocato Franco Alfieri. Poesie, prose
e canzoni si sono alternate per due ore e
mezzo tenendo il pubblico attanagliato alle
poltrone, attento ed interessato. Ha presentato
la serata la professoressa Annamaria
Rizzo, non nuova a spettacoli musicali,
avendo presentato, assieme a Catello
Nastro, lo scorso anno, nella Ludoteca del
Comune, la "Corrida degli anziani", ottenendo
un grande successo. Ospite della
serata il cantante napoletano Andrea Anonimo,
nipote del grande melodico Fausto
Cigliano, che, accompagnandosi con la sua
chitarra, ha eseguito varie canzoni napoletane
tra cui :"Quanno nascette Ninno - A
intervalli, di poi, si sono esibiti i cantanti del
Centro Sociale, con le basi musicali, dopo
aver fatto le prove per oltre un mese, sotto
la direzione di Catello Nastro. Marisa Ferrara
ha cantato "Astro del cielo", Salvatore
Caputo, accompagnato dalla chitarra del M°
Anonimo, ha eseguito "Lacreme Napulitane",
Domenico Rizzo ha eseguito "Bianco
Natale", Benedetto Peduto " Lettera a
Pinocchio, Maria Luisa Limongelli ha declamato
dei suoi versi sul Natale con la base
musicale di "Auguri di Buon Natale". Mariano
Barilari, tenore, ha cantato "Adeste fideles"
ed ha concluso lo spettacolo con una
straordinaria interpretazione della "Ave
Maria" di Franz Schubert. Per la parte
"recitata", Gilberto Calindri ha declamato
"Non viviamo soli" di Raoul Follerai e "La
pace" di Li Tien Min ed "Il Natale di Martin,
un brano tratto da un libro di Leone Tolstoi,
Antonio Rizzo ha recitato versi e prose di
sua composizione, Giuseppe Volpe ha recitato
tre sue poesie tra la commozione propria
e quella della sala, Gaetano Marabello, fine
dicitore, ha declamato "Clocharde" di
Alfredo Di Marco, uno dei più grandi poeti
del nostro Cilento, due poesie di autori contemporanei
ed infine la poesia in vernacolo
napoletano " A Natale vulesse", una lirica
di alto contenuto sociale che, proprio a quell'ora,
nel salone della Provincia di Salerno,
veniva premiata, tra le composizioni sul
Natale in dialetto, classificandosi al terzo
posto tra le tante opere partecipanti. La
presentatrice Anna Maria Rizzo ha rimarcato
l'interesse e lo spirito di abnegazione di
Catello Nastro, verso il Centro Sociale Polivalente,
che, pur di non mancare a "dirigere"
la sua virtuale orchestra su un vecchio
computer Pentium tre, ha preferito presenziare
alla manifestazione degli nonni cantanti
della struttura comunale per gli anziani,
che festeggia quest'anno il suo ventesimo
compleanno dell'idea-progetto di realizzazione
presentata al comune di Agropoli
nel lontano 5 novembre 1987 dallo stesso
Catello Nastro. Idea realizzata alcuni anni
dopo per l'interessamento del dottore
Capaldo, sensibile ai problemi degli anziani
nel nostro paese. Per la cronaca, aggiungiamo
che questa è la quarta esibizione dei
nonni cantanti, di cui tre con le basi musicali
del karaoke.
Dalla sala affollata con oltre cento persone,
per la maggior parte anziani, ma anche
molti giovani e ragazzi, sono arrivati, a tutti
gli interpreti, scroscianti e calorosi applausi.
Si ringrazia il Comune di Agropoli per il
costante interesse verso gli anziani. Un ringraziamento
particolare al Sindaco avvocato
Franco Alfieri, all'Assessore alla Solidarietà
Sociale Angelo Coccaro ed al consigliere
comunale Gerardo Santosuosso, grande
regista teatrale, che ha collaborato fattivamente
alla realizzazione ed al successo di
"Aria di Natale" edizione 2007. Alla fine
della serata, dopo il saluto e gli auguri del
Presidente del Centro Sociale, Aniello Rizzo,
è stato offerto agli intervenuti panettone e
spumante. Un bravo a tutti i partecipanti,
alcuni dei quali sono stati applauditi varie
volte. Appuntamento all'anno prossimo, ma
"I Nonni cantano" già hanno in cantiere un
altro spettacolo per Carnevale.
Il relitto a Punta Licosa sarà rimosso entro febbraio
Agropoli
I nonni del Centro Sociale alla ribalta
Agropoli
Rassegna di canti natalizi
Il giorno 20 dicembre 2007, nella
chiesa di S. Antonio (Moio) ad Agropoli,
si è tenuto un concerto-rassegna di
canti natalizi della tradizione campana
e internazionale promosso e coordinato
dal m° Rossella Visco. Nel corso
della serata sono intervenuti un duo di
zampognari, il coro della chiesa
di S. Antonio diretto dalla prof.ssa
Gianfranca Pisani che si è cimentato
nell'esecuzione di canti della tradizione
liturgica, il soprano Ilia Verrone,
accompagnato dal
M. Rossella Visco,
che ha magistralmente
rivisitato la
tradizione classica
italiana e internazionale.
Originale e
coinvolgente è stata
l'esibizione della
cantante Paola
Salurso che,
accompagnata dal
chitarrista e compositore
Gianfranco
Marra e dall'attrice
Daiana Rizzo,
ha presentato aluni brani della tradizione
cilentana e napoletana.
La serata ha riscosso un notevole
apprezzamento tra il pubblico presente
e si è conclusa con l'estrazione di alcuni
premi. Il ricavato è stato interamente
devoluto in beneficenza.
Maria Rosaria Romano
Il relitto dell’Atlantic Tigress
subito dopo l’affondamento
Lo stato attuale del relitto
13
cronache cilentane appunti di viaggio
gennaio 2008
Corleto Monforte
Il Comune elargisce contributi
per la creazione d’impresa
Un sostegno concreto a favore
degli aspiranti imprenditori: è
l'iniziativa dell'Amministrazione
Comunale di Corleto Monforte,
promossa e portata avanti dall'assessore
Filippo Ferraro, che mira ad aiutare
coloro che intendono avviare
un'attività imprenditoriale, ma
soprattutto a dare un segnale concreto
della volontà di frenare il fenomeno
dello spopolamento. La fuga dai
piccoli centri situati nelle aree rurali,
infatti, spesso svantaggiate anche per
collegamenti viari scadenti e servizi
carenti, coinvolge non solo i giovani
ma in alcuni casi interi nuclei familiari,
in controtendenza rispetto agli
anni passati. In questa ottica l'idea
del Comune retto da Antonio Sicilia
assume importanza notevole e testimonia
la volontà dell'amministrazione
di essere vicina ai giovani. Il
Comune ha approvato un regolamento
per l'erogazione di un contributo
una tantum per le persone che vogliono
attivarsi in una nuova attività, dall'artigianato,
alla piccola e media
industria, di servizi, agro-alimentari e
zootecniche. L'incentivo si rivolge a
tutti, anche ai non residenti, a patto
che le eventuali nuove attività vengano
impiantate nel comune di Corleto
Monforte. L'incentivo consiste nell'erogazione
di un contributo a fondo
perduto che spazia da un minimo di
1.500 euro ad un massimo di 5.000
euro, a seconda del tipo di attività
intrapresa, che sarà erogato entro il
mese di febbraio dell'anno successivo
alla presentazione della domanda, il
cui termine di scadenza è il 30
novembre di ogni anno; naturalmente
la misura si rivolge alle persone iscritte
al Registro delle Imprese. Come fa
sapere dal comune il vicesindaco,
Carmine Palese, si tratta di un aiuto
che di certo non risolve tutti i problemi
legati all'inizio di un'attività economica,
ma anche vuole contribuire
alle prime spese, dare un impulso
all'economia locale, incoraggiare i
giovani a restare nel territorio.
di Annavelia Salerno
Natale all'insegna della solidarietà
per la Cassa Rurale. Oltre
ai consueti interventi in campo
sociale, tipici di una Banca Cooperativa,
la BCC dei Comuni Cilentani, grazie
al generoso consenso dei Soci, ha stabilito
di devolvere quest'anno in beneficenza
la somma destinata ai regali
natalizi. Si è provveduto quindi ad
acquistare una sofisticata apparecchiatura
che, col solo governo dello sguardo,
permetterà a un piccolo disabile di
comunicare finalmente con la propria
famiglia.
Il 24 dicembre il presidente della
BCC Lucio Alfieri e il direttore Vincenzo
Barone hanno consegnato il computer
al dirigente sanitario e direttore del
presidio ospedaliero di Agropoli, Dott.
Francesco Lombardo, presso l'ospedale
civile della cittadina.
Inoltre, la BCC (11 sportelli aperti nel
Cilento) ha sottoscritto un accordo con
l'Asl Sa 3 ed altre due Consorella
(Aquara e Capaccio) per finanziare una
campagna di screening gratuito per la
prevenzione del tumore al colon, la cui
pericolosità è ancora oggi molto elevata.
Destinatari dell'iniziativa saranno
circa 18.000 cittadini ultrasessantenni.
L'auspicio è che, superata questa prima
fase, si possa estendere l'iniziativa alla
restante area presidiata dall'Asl Sa3,
coinvolgendo circa 60mila persone.
Il Presidente Lucio Alfieri ha voluto
sottolineare che, con una piccola rinuncia
collettiva, la Banca ha potuto così
realizzare il suo obiettivo istituzionale,
che è quello di concorrere al benessere
del territorio. "È significativo che il
mondo delle Casse rurali locali si
affianchi a quello della salute per
un'attività concreta a sostegno della
popolazione residente - ha continuato
il Presidente - Sono proprio queste le
opportunità che la "Comuni Cilentani"
vuole cogliere, per testimoniare che la
banca, per i principi etici che la ispirano,
può diventare il veicolo per raggiungere,
assieme a partners appropriati,
le finalità morali che caratterizzano
la sua azione".
Per info: Giovanni Pico, responsabile
Marketing e Comunicazione Bcc
Comuni cilentani, tel. 0974-821011.
Natale di Solidarietà
La BCC dei Comuni Cilentani regala voce
a un bimbo disabile e finanzia uno screening
per prevenire il tumore del colon in 20 Comuni del Cilento
E' proprio così: il Cilento non sta a
guardare e partecipa all'ampio ed
attuale discorso di riscoperta della
Medicina Tradizionale, alla quale
fanno riferimento un numero sempre
maggiore non solo di persone, ma
anche di ricercatori, inserendosi con
un convegno sul tema "Le coordinate
della scienza: Medicina e Magia",
certamente pieno di fascino e di
curiosità, sviluppato in una delle
sessioni del Convegno di Neuro-ortotraumatologia,
organizzato, sotto il
titolo "Il Tempo", dall'omonimo
Dipartimento dell'ASL SA/3, ottimamente
coordinato dal dott. Enzo Pizza,
collaborato dal dott. Giampiero
Volpe, presso la Fondazione Alario di
Ascea, nell'ambito delle annuali
"Giornate Eletiche". Nella terra di
Platone si sono dati appuntamento
insigni studiosi per una tre giorni di
grande valenza scientifico-culturale.
E così nella sessione dedicata alla
medicina tradizionale si sono susseguite
interessanti relazioni intrise di
storia documentata e studio di pratiche
tradizionali tra antropologia e
psicologia. I relatori Vincenzo De
Feo, Giuseppe Lauriello, Domenico
Cassano, Vincenzo Mallamaci, Vincenzo
Esposito, introdotti da Vincenzo
Pizza hanno catturato l'attenzione
della numerosa platea portando contributi
molteplici e di grande interesse,
alcuni validati da esperienze sul
campo, per cui pratiche tra empirismo
e superstizione alla fine sono
risultate precursori di rimedi in uso. E
così è stato posto all'attenzione che:
1. il Garum o Liquamen dei Romani
, ottenuto con le alici conservato
negli otri, usato non solo a tavola,
ma anche in medicina come disinfettante,
è il precursore della colatura di
alici della costiera amalfitana (liquido
che cola dalle alice di colore ambrato
amaranto, come risulta da uno studio
fatto a Cetara);
2. la medicina monastica del
medioevo è stato il precursore della
medicina ospedaliera diffusa sul territorio,
mentrel'etnofarmacologia
chiarisce sul come l'uomo usa le
piante e non le domina sin dall'antichità.
A questo proposito curioso è
stato il ricordo delle streghe ianare
che usavano i principi attivi delle
piante allucinogene (stramonio) che
dava sensazione di volare o del detto
medioevale "il diavolo ha rubato l'animo"
equivalente allo "stato
depressivo" dei nostri giorni;
3. l'intervento dei santi guaritori è
invocato perché protettori di certe
malattie, come nel caso dell'epilessia,
che riconosce quale protettore
San Donato.
4. è utile conoscere quali pratiche
"magiche" hanno valore nella realtà
per esorcizzare il male, con chiaro
riferimento al fenomeno del tarantismo,
molto diffuso in Puglia.
5. la solidarietà dell'Associazione
Onlus di Volontariato Missionario "E
ti porto in Africa" può alleviare le
sofferenze delle popolazioni africane
con la medicina ufficiale, senza intaccare
le loro credenze e le loro pratiche
di esorcizzare il male, che molto
si avvicinano alle pratiche in uso specie
in passato anche presso le nostre
popolazioni, vedi tarantismo, onde
evitare di essere mal accettati o addi-
Le coordinate della scienza:
medicina e magia
...e il Cilento non sta a guardare
di Andrea Salati
14
cronache cilentane attualità
gennaio 2008
Discorso di S.S. Benedetto XVI alla confederazione delle
confraternite delle diocesi d’Italia. Roma, 10 novembre 2007
Cari fratelli e sorelle!
Sono lieto di accogliervi e saluto tutti
voi, che idealmente rappresentate il
vasto e variegato mondo delle Confraternite
presenti in ogni regione e diocesi
d'Italia. Saluto i Presuli che vi accompagnano
ed in particolare Mons.
Armando Brambilla, Vescovo ausiliare
di Roma e Delegato della Conferenza
Episcopale Italiana per le Confraternite
e Sodalizi, ringraziandolo per le parole
che mi ha rivolto a vostro nome. Saluto
il dott. Francesco Antonetti, Presidente
della Confederazione che raccoglie le
Confraternite italiane. come pure i
membri dei Consigli Direttivi e i vostri
Assistenti Ecclesiastici. Voi, cari amici,
siete convenuti in Piazza San Pietro con
i vostri caratteristici abiti, che richiamano
antiche tradizioni cristiane ben radicate
nel Popolo di Dio. Grazie per la
vostra visita, che vuole essere una
corale manifestazione di fede e nel
contempo un gesto che esprime filiale
attaccamento al Successore di Pietro.
Come non ricordare subito l'importanza
e l'influsso che le Confraternite hanno
esercitato nelle comunità cristiane d'Italia
sin dai primi secoli dello scorso
millennio? Molte di esse, suscitate da
persone ripiene di zelo, sono presto
diventate aggregazioni dì fedeli laici
dediti a porre in luce alcuni tratti della
religiosità popolare legati alla vita di
Gesù Cristo, specialmente la sua passione,
morte e risurrezione, alla devozione
verso la Vergine Maria ed i Santi,
unendo quasi sempre concrete opere di
misericordia e di solidarietà. Così, fin
dalle origini, le vostre Confraternite si
sono distinte per le loro tipiche forme
di pietà popolare, a cui venivano unite
tante iniziative caritatevoli verso i
poveri, i malati e i sofferenti, coinvolgendo
in questa gara di generoso aiuto
ai bisognosi numerosi volontari di ogni
ceto sociale. Si comprende meglio questo
spirito di fraterna carità se si tiene
conto che esse cominciarono a sorgere
durante il Medio Evo, quando ancora
non esistevano forme strutturate di
assistenza pubblica che garantissero
interventi sociali e sanitari per le fasce
più deboli delle collettività. Una tale
situazione è andata perdurando nei
secoli successivi sino, potremmo dire,
ai nostri giorni quando, pur essendo
cresciuto il benessere economico, non
sono tuttavia scomparse le sacche di
povertà e quindi, oggi come in passato,
c'è ancora molto da fare nel campo
della solidarietà. Le Confraternite non
sono però semplici società di mutuo
soccorso oppure associazioni filantropiche,
ma un insieme di fratelli che,
volendo vivere il Vangelo nella consapevolezza
di essere parte viva della
Chiesa, si propongono di mettere in
pratica il comandamento dell'amore,
che spinge ad aprire il cuore agli altri,
particolarmente a chi si trova in difficoltà.
L'amore evangelico ? amore per
Dio e per i fratelli ? è il segno distintivo
e il programma di vita di ogni discepolo
di Cristo come di ogni comunità ecclesiale.
Nella Sacra Scrittura è chiaro che
all'amore di Dio è strettamente legato
l'amore per il prossimo ( cfr Mc
12,29?31). "La carità ? ho scritto nell'Enciclica
Deus caritas est ? non è per
la Chiesa una specie di attività di assistenza
sociale che si potrebbe anche
lasciare ad altri, ma appartiene alla sua
natura, è espressione irrinunciabile della
sua stessa essenza" (n. 25). Per
comunicare ai fratelli la tenerezza provvidente
del Padre celeste è, tuttavia,
necessario attingere alla sorgente, che
è Dio stesso, grazie a soste prolungate
di preghiera, al costante ascolto della
sua Parola e ad un'esistenza tutta centrata
nel Signore ed alimentata dai
Sacramenti, specialmente dall'Eucaristia.
Nella stagione di grandi cambiamenti
che stiamo attraversando, la
Chiesa in Italia ha bisogno anche di
voi, cari amici, per far giungere l'annuncio
del Vangelo della carità a tutti,
percorrendo vie antiche e nuove. Radicate
sul solido fondamento della fede
in Cristo, le vostre benemerite Confraternite,
con la singolare molteplicità di
carismi e la vitalità ecclesiale che le
contraddistingue, continuino dunque a
diffondere il messaggio della salvezza
tra il popolo, operando sulle molteplici
frontiere della nuova evangelizzazione!
Voi potrete portare a compimento questa
vostra importante missione, se coltiverete
sempre un amore profondo
verso il Signore e una docile ubbidienza
ai vostri Pastori. A queste condizioni,
mantenendo ben saldi i requisiti
dell'"evangelicità" e dell'"ecclesialità",
le vostre Confraternite continueranno
ad essere scuole popolari di fede vissuta
e fucine di santità; potranno proseguire
ad essere nella società "fermento"
e "lievito" evangelico e contribuire
a suscitare quel risveglio spirituale che
tutti auspichiamo. Vasto è dunque il
campo nel quale dovete lavorare, cari
amici, ed io vi incoraggio a moltiplicare
le iniziative ed attività di ogni vostra
Confraternita. Vi chiedo soprattutto di
curare la vostra formazione spirituale e
di tendere alla santità, seguendo gli
esempi di autentica perfezione cristiana,
che non mancano nella storia delle
vostre Confraternite. Non pochi vostri
confratelli, con coraggio e grande fede,
si sono contraddistinti, nel corso dei
secoli, come sinceri e generosi operai
del Vangelo, talora sino al sacrificio
della vita. Seguite le loro orme! Oggi è
ancor più necessario coltivare un vero
slancio ascetico e missionario per
affrontare le tante sfide dell'epoca
moderna. Vi protegga e vi guidi la Vergine
Santa, e vi assistano dal Cielo i
vostri santi Patroni! Con tali sentimenti
formulo per voi qui presenti e per ogni
Confraternita d'Italia l'auspicio di un
fecondo apostolato e, mentre assicuro
il mio ricordo nella preghiera, con affetto
tutti vi benedico.
Ordinazione presbiterale del seminarista
Silvestro Zammarrelli. Il conferimento
del sacramento dell'Ordine è avvenuto nel
corso di una solenne cerimonia religiosa
svoltasi nella cattedrale di Vallo della
Lucania nella serata di sabato 13 ottobre
2007, alla presenza di numerosi fedeli che
hanno letteralmente gremito la splendida
chiesa in stile barocco dedicata a San Pantaleone
martire. A presiedere il sacro rito
è stato il vescovo locale Monsignor Giuseppe
Rocco Favale, coadiuvato dal clero
diocesano tra cui il vicario generale Monsignor
Guglielmo Manna, il rettore del
seminario vallese don Walter Santomauro,
e don Nicola Griffo, quest'ultimo titolare
della parrocchia "Sacro Cuore" di Agropoli
da dove proviene il novello prete. Ad
animare la liturgia è stato il coro polifonico
della cattedrale diretto mirabilmente
dal maestro di cappella Maurizio Jacovazzo,
che ha eseguito canti gregoriani e
polifonici di autori celebri. Momento
solenne della funzione religiosa è stato
quando il presule ha imposto le mani sul
capo dell'ordinando ed ha poi invocato la
discesa dello Spirito Santo, dispensatore
di carismi e artefice della vita della Chiesa.
Un altro momento emozionante è stato
quando il neo sacerdote ha preso parte
presso l'altare alla consacrazione dell'ostia
e del vino insieme agli altri membri
del clero, e poi alla distribuzione delle
specie eucaristiche. La manifestazione religiosa
è stata poi suggellata con un ameno
rinfresco in un ampio salone del seminario
diocesano. Domenica 14 ottobre 2007:
un'altre data indimenticabile per don Silvestro
che ha celebrato la sua prima Messa
nella chiesa "Sacro Cuore" di Agropoli
davanti ad una folta assemblea di fedeli,
tra cui il sindaco Franco Alfieri accompagnato
da alcuni consiglieri e assessori
comunali. Ora, per quanto riguarderà l'assegnazione
della sede parrocchiale al
novello sacerdote, la decisione spetterà al
presule Giuseppe Rocco Favale che terrà
conto delle esigenze pastorali più urgenti,
soprattutto con particolare riguardo alle
comunità parrocchiali dell'entroterra che
sono quasi completamente prive di assistenza
spirituale. Ecco un breve profilo
biografico di don Silvestro Zammarrelli.
Nato nel 1977, dopo gli studi superiori ha
deciso di imboccare la strada della vita
ecclesiastica di cui avvertiva una profonda
vocazione, maturata nella stessa chiesa
del "Sacro Cuore" dove vi celebrava i
sacri riti il compianto padre francescano
don Giacomo Selvi, morto in fama di santità
e con processo di beatificazione ancora
in corso. Dopo lunghi anni di severi studi
filosofici e teologici compiuti presso il
Seminario Metropolitano "Giovanni Paolo
II" di Salerno, è stato ordinato diacono il
21 ottobre 2006 nella sua parrocchia d'origine,
un passo fondamentale per poter
accedere al sacerdozio, secondo le leggi
della Chiesa Cattolica. Successivamente è
stato destinato dai superiori a prestare
servizio per l'attività pastorale giovanile e
vocazionale presso il Seminario Diocesano
vallese, e a far parte della consulta del
Centro Diocesano Vocazioni. Attualmente
è iscritto ai corsi istituzionali presso l'Istituto
Internazionale di Teologia Pastorale
Sanitaria "Camillianum" con sede a
Roma, per il conseguimento del titolo
accaemico di "Licenza in teologia pastorale
sanitaria".
Vallo della Lucania
Un nuovo presbitero per la nostra diocesi
di Angelo Mazzeo
Confraternita del
SS. Rosario di Montecorice
E’ venuto a mancare il confratello
BERNARDINO GIORDANO, amato
e stimato da tutti per la sua
affabilità.
Aveva da sempre partecipato
con animo gentile a tutte le manifestazioni
e le esigenze legate alla
comunità parrocchiale.
Custode meticoloso delle opere
d’arte contenute nella Chiesa di S.
Biagio, ne ha curato la manutenzione
quasi giornaliera fino agli
ultimi mesi della sua vita.
Anche gli aderenti alle altre
Confraternite lo ricorderanno nelle
loro pregherie.
15
cronache cilentane rubriche
gennaio 2008
Com’è grande Gesù!
Gesù, essendo figlio di Dio, è di una
grandezza immensa.
Quando uno lo conosce leggendo il
Vangelo, per forza si innamora di Lui.
Si innamora di Lui fino a dare la vita
per Lui.
Si innamora talmente di Lui fino ad
esclamare con S. Paolo: "Non sono più
io che vivo ma è Gesù che vive in me".
Quando il predicatore, don Giovanni
Rossi, predicava di Gesù, il popolo
esplodeva in un applauso fragoroso e
in "Evviva Gesù!" che arrivavano alle
stelle.
I Portoghesi, per esprimere la grandezza
di Gesù, gli hanno eretto in Brasile
un monumento alto 139 metri, alto
cioè quanto un grattacielo di 45 piani.
Gesù è l'unico amico che non ci
lascia con la morte.
S. Paolo diceva: "Voglio morire per
andare da Gesù…". Come? Non col
corpo, che va a marcire al cimitero, ma
con l'anima. Questo lo sanno bene i
Cristiani, perché Gesù ci ha assicurato
che il corpo finisce, ma l'anima non
muore.
Questa è la verità da tener presente,
altrimenti la vita presente non ha seno;
intanto ha senso questa vita in quanto
è preparazione a quella futura. Nei
cimiteri si mettono solo i resti del corpo,
ma le persone morte vivono nell'altra
vita. Don Oreste Bensi, l'apostolo
che voleva togliere dalle starde le
schiave della prostituzione, aveva
lasciato scritto, prima di morire:
"Quando chiudo gli occhi sulla terra,
subito li riapro in Paradiso e così sarà
per tutti, quando Dio vorrà". Evviva
Gesù!
di don Angelo Romanelli
Solidarietà col giornale
“CRONACHE CIILENTANE”
si sostiene con il vostro contributo volontario
c/c postale 10197846 intestato a Baldi Dino
84060 Pioppi (Sa)
Dalle Regioni
Euro 50,oo
Imbrenda Angelo, Roma; Severini dr Pietro, Cava; don Antonio Rienzo, Salerno;
Euro 40,oo
Matrone dott. Raffaele, Boscotrecase;
Euro 30,oo
Luini col. Ettore, Bologna;
Euro 25,oo
Morinelli Ferdinando, Pientina; Pisani Giuseppe, Roma; Scarano dr. Giovanni, Salerno; Scarpa
De Masellis dr. Giuseppe, Roma;
Euro 20,oo
Bardascino Attilio, Salerno; Di Rienzo dr. Giuseppe, Salerno; Lipparini Luisa, Bologna; De Rosa
ins. Concetta, Napoli;
Euro 15,oo
Puglia Francesco, Salerno; D'Auria prof.ssa Maria Teresa, Cava de' Tirreni;
Euro 10.oo
Fedullo Gerardo, Nettuno; Castiello Bambino, Venafro;
Dal Cilento
Euro 100,oo
Venneri dr Italo e dr Leonardo
Euro 50,oo
Notaro Elide Fadda; Baldi Marisa; Magna Guerino; Prudenzano Egidio.
Euro 35,oo
Pisani ins. Anna;
Euro 30,oo
Anzalone prof.ssa Teresa; Greco dott. Nicola; Funiciello Riccardo
Euro 25,oo
Mangia Maria; Pisani Pierangela;
Euro 20,oo
Notaro Giovanni e Delia; Guariglia Pasquale; Notaro Lorenzo; Rubuano Salvatore; Giacchè ins.
Gemma; Cappuccio Margherita Fabiano; Vassallo Francesco; Mazzeo Angelo; Rodio ins. Giacomo;
Romano Mario; Scivoli Ernesto; Correale donna Sofia; Vassallo Alfredo; Cassese Luigia;
Paleologo dr. Pietro; Di Ruocco prof. Filippo; Vallone prof. Giuseppe; Patroni Silvia; Perillo prof.
Angelo
Euro 15,oo
Schiavo Gino; Panzironi Guida Angela; Ciongoli Mario; Giannella Elena;
Euro 10,oo
Romanelli don Angelo; Dessì Alfio; Vecchio Gaetano; Di Rienzo Claudio; Pinto Alfonso; Lupo
dott. Francesco Saverio; Botti Terigi; Lambiase Aniello; Pisani Vincenzo; Galietta Franco; Lettieri
prof. Raffaele; Fam. Signorelli, Celso; Baglivi Rosario.
Euro 7,75
Gagliardo Gaetano;
Euro 5,oo
Valente Giuseppina;
Roccadaspide
Novità per il poliambulatorio
A seguito di ripetute richieste da
parte del Sindaco del Comune di Roccadaspide,
Girolamo Auricchio, di
potenziare il comparto sanitario a cui
fa capo il territorio compreso tra
Alburni, Calore ed alto Cilento, sembrano
profilarsi importanti novità sull'orizzonte
della sanità locale. Dopo le
costanti e ben note sollecitazioni da
parte di Auricchio ai vertici dell'Asl
Sa/3, il primo cittadino di Roccadaspide
fa sapere che il Direttore Sanitario
dell'azienda, Rosario Rizzo, ha reso
noto che sono stati ripristinati l'ambulatorio
di Ortopedia e quello di
Nefrologia, mentre si sta allestendo
ed è già funzionante l'ambulatorio di
Odontoiatria, con la presenza fissa di
uno specialista in attesa che la dotazione
strumentaria sia completa.
Inoltre nei giorni scorsi sono state
attivate le branche di pediatria, branca
disattivata da circa 8 anni che sarà
attiva per 4 ore settimanali; sarà istituita
ex novo la neuropsichiatria
infantile, per 4 ore, ed è stato potenziato
il settore della Dermatologia,
presente tre ore. Attiva anche la diabetologia,
per 5 ore settimanali,
anche se si tratta di un servizio autonomo,
non dipendente dal presidio
ospedaliero locale. È stato inoltre predisposto
l'incremento dell'orario al
neurologo, di sei ore, da espletarsi sul
territorio, sia in visita domiciliare che
per consulenze presso l'ospedale che
non dispone di specialisti della branca.
Ai tratta di piccoli segnali di una
situazione - quella sanitaria - che dà
segnali di miglioramento incoraggianti,
per i quali lo stesso Auricchio
esprime grande compiacimento
essendosi battuto sempre, anche prima
di indossare la fascia tricolore, per
assicurare servizi sanitari adeguati
alle esigenze del territorio. "Ringrazio
il Direttore Generale dell'Azienda,
Donato Saracino - afferma il sindaco -
non solo per quanto fa per la sanità
cilentana, ma anche perché è sempre
disponibile ad affrontare le difficoltà
ad essa legate".
A. S.
Medicina & Territorio
Vicini nel dolore
S. Marco di Castellabate
Lutto Durazzo
E' venuto a mancare all'affetto dei suoi cari il sign. FRANCESCO DURAZZO,
di San Marco di Castellabate.
Ai figli, in particolare al prof. Lucio e consorte prof.ssa Caterina Tortora, e ai
parenti tutti giungano le più sentite partecipazioni di cordoglio da parte della
Direzione e Redazione di Cronache Cilentane.
16
cronache cilentane spazio aperto
gennaio 2008
Banca della Campania
Assegnazione di 80 borse di studio
La Banca della Campania mette a concorso, per l'anno scolastico 2006?2007, in
favore di studenti delle Scuole Medie Superiori, residenti nella Regione Campania
e nella Provincia di Foggia, così suddivise:
N. 60 da euro 500,oo ciascuna, per gli studenti che abbiano conseguito un profitto
non inferiore
agli 8/10 e che risultino
regolarmente
iscritti all'anno scolastico
successivo.
N. 20 da euro
1.000,oo ciascuna,
per gli studenti che
abbiano superato l'esame
di maturità con
una votazione non
inferiore ai 98/100 e
che risultino regolarmente
iscritti all'Università.
Le domande
dovranno essere
presentate entro il
31 gennaio 2008.
Le norme del concorso
sono a disposizione
degli interessati
presso l'Ufficio
Marketing della Banca
della Campania in
Avellino, presso il
Dipartimento Banca
del Monte di Foggia,
presso tutte le Filiali
della Banca, presso
le segreterie delle
Scuole Medie Superiori
e Università,
nonché sul sito della
Banca www.bancacampania.
it. Per ulteriori
informazioni
rivolgersi alle Filiali
della Banca della
Campania S.p.A.
Sign. Direttore,
Sono un cilentano (originario
di Agropoli) che vive a
Roma da molti anni. Avendo
saputo della partecipazione
della diocesi di Vallo
alla manifestazione delle
confraternite in Piazza San
Pietro del 10 novembre, ho
voluto essere presente, così,
almeno per vedere e provare
qualcosa nel mio animo
che mi ricordasse la mia terra.
Sono rimasto colpito dal
gran numero di confratelli
presenti, non pensavo ve ne
fossero tanti disposti a partecipare
ad un semplice
richiamo; e nello steso tempo
ho lasciato da parte le
dicerie di taluni che hanno
interpretato tale manifestazione
come una delle "pressioni"
esercitate dalla S.
Sede da buttare sul piatto
della bilancia nelle trattative
per i finanziamenti alle
scuole cattoliche in pericolo
in questo governo di
"comunisti".
Ho voluto "vedere" al di
là di questo prosaico pettegolezzo
per "provare" qualche
battito ancora una volta,
di quelli che le città
spersonalizzanti ormai hanno
sepolto per sempre.
E, indubbiamente, l'effetto
è stato forte: credo che
sotto quelle insegne e divise
ci fosse ben altro che un
semplice senso del folklore…
Ho cercato le confraternite
della nostra diocesi, le ho
trovate tra le tante. Ma…
Come mai le loro insegne e
divise erano così dimesse?
Come mai così poco curate?
A paragone di quelle del
nord (specie della Liguria)
erano veramente troppo
misere!
Mi son detto: "Gli abiti
non dicono poi nulla in confronto
alla spiritualità di chi
li indossa".
Ma un altro pensiero mi
ha tormentato per tutto il
resto della giornata: perché
quelle del nord erano così
belle, splendide nella loro
suntuosità "barocca"? Forse
anche le divise e le insegne
dimesse sono il segno
di una decadenza? Ma che
è successo alle confraternite
della diocesi di Vallo?
Nella speranza che questo
interrogativo - certamente
non esistenziale ma
egualmente da prendere in
considerazione - giunga ai
responsabili, ho voluto
esprimerlo da povero emigrato
costretto a vivere lì
dove le piccole cose sono
solo un triste ricordo.
Antonio Di Luccio
A proposito del raduno delle confraternite a Roma
Povere e dimesse le divise e le insegne
dei confratelli della diocesi di Vallo
Su di un recente intervento
del Vescovo della Diocesi di
Vallo della Lucania
Sign. Direttore,
Ero presente alla "Festa del
Socio" della Banca del Cilento
tenutasi a Vallo il 15 dicembre.
Una bella manifestazione anche
perché impreziosita dalla presentazione
del libro del prof.
Cerino.
Ma mi ha molto amareggiato
l'intervento del Vescovo della
nostra Diocesi, quando ha criticato
i molti piccoli contributi
concessi dalla banca a tante piccole
iniziative, mentre un istituto
bancario - a detta di S. E. -
dovrebbe individuare un intervento
di grossa portata per dare
lustro alla banca ed essere rilevante
per tutto il territorio.
Orbene, si nota con chiarezza
che anche il Vescovo si è allineato
con il sistema ormai in voga e
dilagante in Italia: forse i grossi
progetti producono economia,
visibilità, e tutto quanto si vuole…
ma molti di quei soldi
restano attaccati alla mani di chi
li gestisce. E' la storia di sempre:
nell'acqua alta si pesca bene,
anche perché la profondità non
lascia vedere il fondo; in quella
bassa invece, se c'è trasparenza,
si vede. Questo sistema dei grossi
interventi sta emarginando i
nostri paesi. Non mi meraviglio
dei politici e dei loro amici affaristi
che piombano delle città su
di noi a spolpare quel po' che ci
resta con la complicità dei nostri
amministratori (quelli del Parco
compresi); ma mi addolora l'atteggiamento
di un Vescovo che
ancora dopo circa vent'anni non
ha capito il "senso" della nostra
terra: si tratta di paesi piccoli
che possono essere rivitalizzanti
solo tramite numerose, anche se
piccole, iniziative affinché possano
vivere e valorizzare le loro
piccole cose. Grandi progetti
finiscono per distruggerli. Grande
progetto fu l'emigrazione
programmata, grande progetto
sono i concerti estivi di Palinuro
e altre marine, grande progetto
sono i cosiddetti "attrattori"….
Ma i nostri paesi muoiono.
Come mai? Il vero motivo lo
conosciamo: sono dissanguati
da una politica dissennata che
privilegia le lobby, e le sue
responsabilità cadono anche sulla
Chiesa locale per lo più connivente
con chi detiene il potere e
non solidale con le classi emarginate.
Si riempie la bocca anche
essa, come i politici e gli amministratori,
di "lavoro", "solidarietà",
"sviluppo", ecc. e poi
coltiva i suoi orti… gli orticelli
ormai non producono più frutti
appetitosi… Signor Direttore, mi
auguro che dalle colonne di questo
giornale, giunga la mia voce
(che credo sia l'eco di tante
altre) di pieno appoggio alla
politica della banca così ben
diretta dall'avv. Chirico: che continui
ad elargire a molti piccoli
contributi: l'avv. Chirico ha capito
bene (e da qui il suo successo)
che i piccoli interventi fanno
vivere i nostri paesi e creano,
certo, una piccola economia: ma
che per noi è vita!
Un socio della Banca del
Cilento
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