mercoledì 18 febbraio 2009

USI CIVICI A EBOLI (SA)

dal Mattino di Salerno
18/02/2009


FRANCESCO FAENZA Eboli.
Il comune si riappropria dei terreni dell’Orientale, i socialisti di Conte lanciano l’idea: «costruiamo il porto turistico». L’opposizione non vota la delibera e boccia l’operazione: «Non hanno un’idea da spendere, si rifanno ai progetti di Conte di 20 anni fa” afferma Cosimo Pio Di Benedetto (Pdl). Si conclude tra le polemiche un contenzioso decennale su 400 ettari di fondi agricoli che il comune di Eboli donò al Collegio dei Cinesi (l’antesignano dell’istituto universitario orientale) fondato dal missionario ebolitano. Mario Conte, presidente del consiglio comunale, ha già la prima proposta da lanciare: «Ci siamo riappropriati di 2 milioni di metri quadrati di terreni, in una zona strategica della Piana del Sele. Su quei terreni potrà già nascere il porto turistico, in attesa che il consiglio comunale torni a discuterne per darne gli indirizzi concreti». Su un concorso internazionale di idee è orientato il sindaco di Eboli, Martino Melchionda: «Il consiglio comunale ha posto fine a un lungo braccio di ferro, ottenendo così la restituzione di 150 di ettari di terreno. Ora ne avremo la proprietà esclusiva. Ma i rapporti con l’Orientale non sono compromessi. Avvieremo una gestione collettiva per dare un impulso alle attività agricole». I fondi contesi sorgono a pochi metri dal mare e dal fiume Sele. Ma anche dalla discarica di Coda di Volpe. Senza la bonifica di quest’area, con 25mila ecoballe di rifiuti, sarà difficile parlare di progetti di rilancio. Nella proprietà del comune rientrano 100 ettari del fondo Santa Cecilia, 5 ettari del fondo Badia. All’Orientale resteranno i fondi San Pietro Primo, San Pietro e Petruccia: «Su questi terreni abbiamo rinunciato al diritto degli usi civici», spiega Melchionda. Restano da definire gli interventi sul fondo Santa Cecilia, presente lungo la provinciale 30. Scuote la testa l’opposizione: «Dopo un anno e mezzo la giunta Melchionda non ha partorito un’idea valida su cosa fare di quei terreni- afferma Cosimo Pio Di Benedetto (Pdl)-. L’Orientale ha solo l’interesse di fittarli ai privati, ma chi vuoi che venga a costruire una Università qui? Rispolverare le idee di Conte significa o che Conte aveva visto giusto vent’anni fa, oppure che Melchionda è in ritardo di 20 anni con i suoi progetti. La transazione poteva essere chiusa con un risultato migliore. Il concorso internazionale di idee è la soluzione di chi non ha idee. Con quella delibera, il sindaco non ha vincoli di alienazione dei terreni, può venderli a chi gli pare. Prima di cantare vittoria, andiamo a vedere i diritti dei privati su quei terreni. Sugli usi civici c’è poco da cantare vittoria, potevamo ottenerne 400 ettari, ce ne siamo accontentati di 150». Sulla vicenda interviene Giuseppe La Brocca, capogruppo dell’Mpa: «Bisognava chiarire la partita degli usi civici, ma non è stata fatta chiarezza. Se la maggioranza avesse fatto l’un per cento dei suoi proclami, saremmo la città più bella d’Europa. Purtroppo la realtà è ben diversa». A calmare gli animi ci prova Mario Conte. Per ora i 150 ettari sono passati nella proprietà del comune: «A breve faremo un consiglio comunale per discutere sui quali progetti realizzare sui fondi dell’Orientale. Abbiamo da poco concluso una vecchia vertenza». Ma le contestazioni all’operazione sono solo all’inizio.